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Cronaca Riva del Garda

Profughi afgani a Riva del Garda, dal Comune un appello: "Non diffondete foto e video sui social"

Il rischio è quello di essere riconosciuti e subire ripercussioni sui familiari rimasti in patria

"Evitate di fotografare o filmare i cittadini afgani, e di postare le immagini sui social". Arriva direttamente dal sindaco di Riva del Garda Cristina Santi l'appello alla cittadinanza, dopo l'arrivo in città nella mattinata di mercoledì 25 agosto di circa 110 cittadini accolti nella base di addestramento dell'esercito.

Le istituzioni locali chiedono dunque discrezione ai residenti della zona: "L’invito, accorato, è a non scattare foto e a non girare video, per una questione di rispetto del dramma e del dolore che queste persone stanno vivendo, e soprattutto a non pubblicare eventuali foto e video sui social in cui siano visibili i volti dei cittadini afghani ospitati. Questo per ovvi e intuibili motivi: la situazione nel loro Paese è molto delicata ed esiste il rischio che, se riconosciuti, possano scontare ripercussioni sui propri familiari" si legge in una nota diramata dal Comune sul proprio sito.

"In caso di divulgazione di foto o video in cui le persone risultassero riconoscibili - conclude il Comune - potrebbero essere valutate eventuali implicazioni di tipo penale".

Quella di oggi però è stata anche la giornata della commozione, come ha scritto la stessa Santi sui social: "Io stamattina non posso non dire che gli occhi di una bimba afghana arrivata qui nella base di addestramento a Riva del Garda non li dimenticherò mai, per tutta la vita. Occhi spauriti, terrorizzati eppure nonostante tutto pieni di speranza che mi hanno commossa, profondamente".

Dal sindaco anche una spiegazione su quello che succederà nei prossimi giorni, soprattutto dal punto di vista della catena solidale che già si è attivata: "Sarà la Croce rossa a fornire una lista delle reali necessità, e dopo, solo dopo, in base alle indicazioni che ci saranno fornite, troveremo un accordo con le associazioni per inviare i generi di cui c'è reale bisogno, senza iniziative che magari, pur nell'encomiabile slancio positivo, non sono realmente utili e che rischiano anzi di creare confusione o di sovrapporsi".

E sulla prospettiva di ospitare a Riva alcune famiglie al termine della quarantena, la Santi risponde così: "Se sarà possibile, ovviamente con tutte le garanzie del caso, il Comune farà la propria parte".

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