Bollettino coronavirus, altri due lutti in Trentino
I dati vengono elaborati quotidianamente dall'azienda provinciale per i servizi sanitari
Due i nuovi decessi causati dal Covid-19 in Trentino secondo il bollettino di martedì 11 maggio dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Si tratta di 2 uomini e l’età media è di 60 anni. Nel rapporto si indicano anche 21 nuovi casi positivi al molecolare e 23 all’antigenico. Mentre le vaccinazioni hanno superato quota 222.000.
Nel dettaglio, i tamponi molecolari analizzati sono stati 698, tutti dal Laboratorio di Microbiologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento hanno anche confermato altre 23 positività intercettate nei giorni precedenti. I test rapidi notificati all’Azienda sanitaria sono stati invece 973.
Tra i nuovi positivi ci sono 8 casi di bambini e ragazzi in età scolare: 1 non h ancora 2 anni, un altro tra 3 e 5 anni, 2 in fascia 6-10 anni, 3 tra 11-13 anni e 1 tra 14-19 anni. Sono 79 al momento le classi in quarantena.
Nelle fasce più mature troviamo 6 nuovi contagi tra 60 e 69 anni, 3 tra 70-79 anni e 1 di 80 e più anni.
Negli ospedali le dimissioni sono state 6, più numerose dei nuovi ingressi (lunedì c’è ne stato 1 solo): il totale dei pazienti ricoverati è pari a 73, con 19 persone che necessitano ancora di cure intensive. Le persone dichiarate guarite sono invece 69 e il totale da inizio pandemia arriva a 42.416.
Sul piano delle vaccinazioni, come accennato, la cifra raggiunta questa mattina è pari a 222.758: sono comprese 46.026 seconde dosi. Questi i dettagli delle somministrazioni per le categorie più anziane: 57.795 dosi finora agli ultra ottantenni, 46.119 dosi in fascia 70-79 anni e 47.376 dosi per chi ha fra i 60 ed i 69 anni.
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L'immunizzazione da Covid potrebbe fare un altro salto in avanti con l'ultima domanda di brevetto depositata per un vaccino anti Covid-19. Come riporta Today, a fare da capofila di questa soluzione che vuole bypassare il problema dell'iniezione del farmaco puntando su una "pillola" sarà una società italiana: la Nextbiomics. Si tratta di una società biotech dedicata alla ricerca e allo sviluppo di probiotici di prossima generazione e spin-off dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, che vuole utilizzare l'ingegnerizzazione del probiotico Escherichia Coli Nissle 1917. Il batterio, esprimente la proteina Spike del SARS-CoV-2, ha ottenuto un modello innovativo di immunizzazione contro il COVID-19 mediante la stimolazione del sistema immune intestinale.
In parole povere il vaccino si differenzia da tutti quanti gli altri in quanto non necessita di iniezione, non utilizza un vettore virale come l’Adenovirus e sfrutta la capacità intrinseca di Escherichia Coli Nissle 1917 di modulare la risposta immune. «È simile rispetto agli altri già autorizzati in quanto stimola la risposta immune contro la proteina Spike che il Coronavirus usa per infettare le cellule, ma se ne differenzia perché utilizza come vettore un batterio probiotico, già in commercio e largamente utilizzato», spiega Giovanni Sarnelli, professore di Gastroenterologia della Università Federico II, socio Co-fondatore e CEO di Nextbiomics.