Otto mesi di indagini hanno permesso alla Procura di Trento di sgominare una banda dedita allo spaccio di stupefacenti sula piazza del capoluogo. L'operazione antidroga è iniziata lo scorso ottobre con undici arresti in flagranza mentre tra ieri ed oggi sono stati eseguite 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere, un arresto domiciliare ed un ordinanza di obbligo di firma. Le persone colpite da un mandato di arresto sono complessivmente 21 ma alcune potrebbero aver già lasciato l'Italia. Sono tutti marocchini e tunisini infatti i membri della "banda" ad eccezione di un trentino, al quale è stata notificata l'ordinanza di obbligo di firma.

Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati, oltre a 7500 euro in contanti, complessivamente 8 chili di sostanza stupefacente per un valore sulmercato stimato attorno ai 200mila euro. Nel dettaglio si tratta di 6 chili di hashish, circa un chilo di cocaina ed uno di eroina di cui 450 grammi sono risultati essere 6-monoacetilmorfina, tristemente conosciuta come droga killer. La "6mam" è un oppiaceo prodotto principalmente in Afghanistan attraverso una particolare lavorazione dell'eroina di cui contiene il principio attivo in quantità anche dieci volte superiori al normale.

E' però probabile, secondo quanto ha riportato il vice questore Salvatore Ascione, che gli spacciatori non sapessero di vendere una sostanza di tale potenza e che la 6-monoacetilmorfina si sia sviluppata da partite di eroina lasciate in luoghi umidi. La pericolosità starebbe proprio nel fatto che gli ignari trafficanti avrebbero potuto venderla come eroina "normale" con un alto rischio di overdose per gli assuntori. La banda era organizzata in modo tale che a turno uno dei membri fosse designato come compratore per tutti: muovendosi in treno o con auto diverse il compratore raggiungeva luoghi di smercio in Veneto e Lombardia per poi portare la droga in Trentino.