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Cronaca

130 lavoratori a rischio, scatta la mobilitazione della sanità

Venerdì la manifestazione davanti alla sede dell'Apss per chiedere la stabilizzazione del personale

Una nuova mobilitazione per chiedere la stabilizzazione di 130 lavoratori assunti dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari tramite l'agenzia per il lavoro Orienta. Venerdì 19 novembre alle 10, i sindacati di categoria Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp saranno davanti alla sede dell'Apss per un presidio di protesta.

I contratti dei professionisti sadranno tra fine novembre e fine dicembre. Sono tutti contratti di somministrazione. Si tratta di professionisti sanitari, amministrativi, magazzinieri che hanno lavorato - evidenziano le sigle "in un'emergenza sanitaria che li ha visto in molti casi operare in prima linea".

Oltre al danno poi, ci sarebbe anche la beffa: infatti, i bandi finora indetti dall'Azienda sanitaria per le assunzioni di rete non tengono conto dei periodi di lavoro prestati tramite le agenzie di somministrazione. In sostanza, ai lavoratori non verrebbe riconosciuto nessun diritto di anzianità, pur lavorando in Apss da diversi mesi. 

"I lavoratori somministrati nelle pubbliche amministrazioni svolgono, di fatto, le medesime funzioni dei dipendenti diretti, ma i bandi hanno esplicitamente escluso la possibilità di attestare queste esperienze. Tali periodi di lavoro, oltretutto, per via delle peculiarità della Pubblica Amministrazione, superano in diversi casi i consueti limiti di durata dei contratti a tempo determinato previsti dalla legge rendendo la situazione ancora più paradossale" attaccano i sindacati.

"È urgente capire se l’Azienda intenda aprire nuovi bandi di assunzione tenendo conto dell’anzianità maturata in somministrazione presso Apss", dicono i tre segretari Giulia Indorato, Ermanno Ferrari e Lorenzo Sighel che sottolineano anche che i contratti dei somministrati debbano essere prorogati. "È fondamentale assicurare la continuità dei servizi Apss e la stabilità occupazionale. Questi lavoratori hanno bisogno di risposte, ma Apss e Provincia intanto tacciono. Senza soluzioni si mettono a rischio i servizi ai cittadini e si disperde un significativo patrimonio di professionalità".

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