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Alimentazione

Noce moscata, quando diventa pericolosa per la salute

Tutte le proprietà e gli effetti collaterali di questa spezia comunissima nella cucina italiana

La noce moscata è una di quelle spezie maggiormente usate in cucina, in grado di fare la differenza. Attenzione però ad alcune controindicazioni.

La storia della noce moscata

La noce moscata è una spezia ricavata dai semi di una pianta, la cosiddetta Myristica fragrans. Si tratta di un albero tropicale originario dell'Indonesia e, nello specifico delle isole Molucche ma diffuso anche in altre zone tropicali come le Antille, la Malesi o l'isola Grenada. 

I frutti di questa pianta hanno al loro interno dei semi ed è proprio da questi che si ricava la noce moscata. Questa spezia, antichissima, è comune non solo in Europa ma anche in Asia dove viene utilizzata per molte ricette. Oggi, la si trova ovunque e in diverse forme, dalla polvere di noce moscata ai semi interi da grattugiare. Ma non tutti sanno che questa spezia, per quanto buonissima, in alcuni casi può diventare anche pericolosa. 

Noce moscata, quando diventa pericolosa

La noce moscata può diventare dannosa nel momento in cui viene consumata in quantità eccessive. Se assunta in eccesso, infatti, può diventare rischiosa per la salute del nostro corpo e provocare disturbi, anche gravi. Sopra una certa soglia, e nello specifico tra i due e gli otto grammi, la noce moscata può provocare effetti nocivi anche gravi come allucinazioni, vomito, febbre, ansia, disturbi psichici. Come mai? Si tratta di un meccanismo d'inibizione delle monoaminossidasi, degli enzimi coinvolti nella degradazione di alcuni neurotrasmettitori come la serotonina. Per quanto riguarda le allucinazioni derivano dalla presenza nella spezia di due composti attivi, la miristicina e l'elemicina che hanno strutture simili a quelle di diverse amfetamine come l'LSD. 

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