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Bonus 110%, le limitazioni alla cessione del credito preoccupano le Pmi trentine

Corrarati, presidente Cna Trentino Alto Adige: “Introdurre subito dei correttivi, altrimenti si rischia una drastica frenata nella realizzazione dei lavori di riqualificazione ed efficientamento energetico”

"È come se per risolvere la piaga dei furti nei negozi, si impedisse ai clienti di entrarvi". Il paragone è di Gianni Sarti, direttore dell'Unione provinciale degli artigiani e delle piccole imprese dell'Alto Adige (Cna-Shv). Il riferimento è al decreto sostegni ter, l'ultimo approvato a fine gennaio dal governo a sostegno, tra gli altri, delle imprese e degli operatori economici per far fronte alla pandemia.

A essere incriminato è l'articolo 28 del decreto che riguarda il bonus 110%. L'articolo incide sulle cessioni dei crediti d’imposta e sullo sconto in fattura per i lavori di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza degli edifici, inserendo il divieto di cessione multipla di tali crediti d’imposta. L'obiettivo è far fronte alle frodi carosello e alle operazioni di riciclaggio, limitando una sola cessione da parte dell’impresa agli intermediari finanziari. Ma per la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (Cna) si tratta di "pesanti restrizioni all'utilizzo dei bonus edilizi". 

"Le nuove misure stanno provocando il disimpegno degli intermediari nell’acquisto dei crediti di imposta. Una situazione che, anche nella nostra regione, è destinata a imprimere una drastica frenata alla realizzazione dei lavori di riqualificazione ed efficientamento energetico degli immobili", spiega Claudio Corrarati, presidente di Cna Trentino Alto Adige. 

In un incontro con il ministro del lavoro Andrea Orlando, la Confederazione nazionale ha chiesto che nella fase di conversione del decreto sostegni, il Parlamento introduca adeguati correttivi. “Pensiamo che ci siano altre soluzioni per contrastare le frodi, utilizzando tutti gli strumenti per individuare e perseguire i responsabili – conclude Sarti –. Solo superando queste restrizioni, si potrà assicurare continuità e certezza al meccanismo della cessione e garantire la necessaria stabilità al funzionamento dei bonus. A essere penalizzati altrimenti saranno le imprese e i cittadini onesti".

Soddisfazione è stata invece espressa sul tema della giusta applicazione dei contratti di lavoro. In particolare, per la proposta del ministro di verificare che le imprese esecutrici applichino correttamente i contratti nazionali di lavoro, compresa la denuncia del cantiere e la verifica di congruità dei costi della manodopera. "Uno strumento – affermano dalla Confederazione – che rappresenterebbe un modo efficace per contrastare il fenomeno dei cantieri fantasma".

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