rotate-mobile
Attualità

Il sistema a colori delle regioni ha le ore contate

Alcuni governatori ritengono che certe regole non siano più valide a fronte dell'attuale situazione epidemiologica e della percentuale di popolazione vaccinata. Il ministro Speranza ha annunciato che il governo aprirà un tavolo tecnico di confronto. Cosa potrebbe cambiare a breve

Parola d'ordine: semplificazione delle regole. Soprattutto perché il contesto è cambiato e alcune restrizioni, secondo i governatori delle regioni, non sono più valide a fronte dell'attuale situazione epidemiologica e dell'elevata percentuale di popolazione vaccinata. In questa nuova fase di convivenza con il virus, l'obiettivo delle regioni è quello di superare del tutto il sistema delle fasce a colori, che prevede l'esistenza di quattro zone - bianca, gialla, arancione e rossa - e restrizioni diverse in base alla gravità della curva epidemiologica, misurata con tre indicatori (incidenza dei nuovi casi settimanali su centomila abitanti, posti letto occupati nelle terapie intensive e in area medica).

La realtà è che, se non cambiano le norme, a fine gennaio la zona arancione è una certezza per molti territori. Già oggi molte delle regole che valevano in una determinata fascia non sono più in vigore per chi ha il super green pass, ma i governatori vogliono assicurare massima possibilità di spostamento ed evitare nuove chiusure, con un alleggerimento delle restrizioni. Ecco perché il sistema a colori delle regioni sembra avere le ore contate. Si va verso una revisione nelle prossime ore: il governo ha infatti aperto alle richieste dei governatori e il ministro della Salute Roberto Speranza ha convocato un tavolo tecnico di confronto con i territori.

Sottolineando come la vita della maggioranza degli italiani in questi mesi sia stata "senza grandi limitazioni", Speranza ha annunciato il dialogo con le regioni "per affrontare le questioni che hanno proposto". Anche il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli ha aperto all'ipotesi di una revisione del sistema a colori delle regioni. "Il sistema di colorazione delle regioni è stato elaborato dal ministero della Salute in accordo con le regioni in un'epoca diversa. Che si possa arrivare a una riconsiderazione è nella logica delle cose", ha detto intervistato a Che tempo che fa su RaiTre.

Le questioni della quarantena e dell'isolamento

Si ragiona anche sulla quarantena. Il governo è intervenuto di recente su questo tema, ma secondo i governatori bisogna modificare ulteriormente le regole. Tra le richieste sul tavolo, c'è la riduzione a cinque giorni o l'eliminazione del periodo di isolamento per le persone positive ma asintomatiche che hanno fatto la dose booster di vaccino, sostituita dall'autosorveglianza. "So che le varie regole su isolamenti e quarantene stanno provocando parecchi disagi e per questo vi anticipo che come Lombardia, in sede di commissione sanità della Conferenza delle regioni, stiamo chiedendo al governo una semplificazione, soprattutto per asintomatici con ciclo vaccinale completo", ha spiegato su Facebook il governatore della Lombardia Attilio Fontana. "Siamo fiduciosi che le nostre richieste, condivise anche dagli altri presidenti di regione, possano essere accolte", ha aggiunto.

I mezzi di trasporto e il green pass per chi ha la terza dose

Un'altra questione riguarda la capienza nei mezzi di trasporto. Le disposizioni prevedono che questa non superi il 50% in zona arancione, ma con questo limite, "con le scuole in presenza e il minor utilizzo dello smart working rispetto allo scorso anno, non si è in grado di portare studenti e lavoratori a scuola e sul posto di lavoro", sottolineano i governatori. La loro proposta è quella di portare la soglia all'80%. Sarà vagliata dal governo. Tra le altre proposte che arriveranno in Conferenza delle regioni, c'è anche quella di evitare di sospendere il green pass ai positivi asintomatici con dose booster, che arriva dal Lazio, e quella di togliere l'obbligo del test al termine dei cinque giorni di autosorveglianza per coloro che hanno avuto un contatto stretto con un positivo. Le persone "devono poter tornare alla vita quotidiana nei tempi previsti e il carico delle strutture sanitarie va alleggerito, anche rispetto alla gestione di una mole imponente di tamponi", ha detto il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

Cambia anche il bollettino quotidiano?

"È giusto che una riflessione sul sistema a colori delle regioni vada fatta", ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, intervistato da Skytg24. E ha aggiunto che anche il bollettino quotidiano sui dati relativi al coronavirus potrebbe cambiare nelle prossime settimane. "Se continuiamo a comunicare in maniera generica che si contagiano 150mila cittadini, rischiamo di non far capire che ancora oggi chi occupa il 75% delle terapie intensive non è vaccinato - ha spiegato Costa -. Lo scenario è cambiato, non possiamo non tener conto che 27 milioni di italiani abbiano già ricevuto la terza dose". Nei giorni scorsi il Comitato tecnico scientifico ha espresso la sua contrarietà alla modifica del bollettino, ma il sottosegretario - sottolineando il "profondo rispetto" per il Cts -  ha spiegato che "per quanto riguarda la comunicazione e quindi il bollettino, siamo di fronte ad una scelta politica più che scientifica".

L'ipotesi della dad solo per i non vaccinati

Un tema divisivo rimane quello della scuola. Dopo le festività natalizie, il governo ha deciso di riaprire gli istituti nonostante l'alto numero di casi quotidiani dovuto al circolare della variante Omicron nel Paese. Per Costa la linea è quella giusta: "Di fronte a una platea così ampia di vaccinati credo che la scuola aperta debba essere garantita a prescindere, è un segnale importante verso la cittadinanza". Un'ipotesi che aveva fatto discutere prima della riapertura era quella di differenziare, nel caso in cui venissero riscontrate positività al virus in una classe, tra attività in presenza e a distanza per immunizzati e non immunizzati. "Credo che si debba considerare la didattica a distanza per chi non si vuole vaccinare", ha detto Costa.

In generale, il quadro che si sta delineando è quindi quello di un futuro alleggerimento delle misure per il contenimento della pandemia. "Siamo all'inizio di questo percorso", ha detto il sottosegretario alla Salute, secondo cui rimarrà importante trovare sempre accordi con le regioni sulle scelte da fare, perché "c'è ancora di bisogno di grande unità, politica e istituzionale".

Fonte: Today.it

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il sistema a colori delle regioni ha le ore contate

TrentoToday è in caricamento