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Alcune regioni rischiano la zona arancione: quando e per chi scatta il lockdown selettivo

Nella fascia intermedia aumentano le restrizioni per i non vaccinati. Ma il decreto sul super green pass scade il 15 gennaio: una proroga è possibile, ma non scontata

Diverse le regioni e province autonome che a inizio 2022 rischiano di finire in zona arancione. Una penalizzazione che scatta quando l'incidenza supera i 150 casi ogni 100mila abitanti e l'occupazione delle strutture sanitarie va oltre la soglia del 30 per cento di posti letto occupati nei reparti ordinari e del 20 per cento nelle terapie intensive. Come riporta Today, in bilico ci sono Trento, Friuli Venezia Giulia e Liguria che rischiano di passare in arancione dal 3 gennaio, seguite dal Veneto che probabilmente potrebbe cambiare colore la settimana successiva. Solo ipotesi, per ora: con Omicron alle porte ogni previsione va presa con molta cautela. L'aumento lento ma comunque costante dei ricoveri ci suggerisce però che prima della fine dell'inverno sarà facile vedere più di qualche regione nella fascia di rischio intermedio.

Cosa si può fare in zona arancione senza green pass

Cosa cambia tra zona gialla e arancione? Intanto va detto che il decreto che istituisce il super green pass e definisce allo stesso tempo le regole nelle varie zone ha una data di scadenza fissata al 15 gennaio del 2022. Una proroga è possibile, ma non scontata. Il governo potrebbe decidere di continuare con le regole attuali, oppure optare per un cambio di strategia magari introducendo restrizioni severe anche per i vaccinati con il super green pass. Tutto dipenderà dalla situazione epidemiologica e dall'impatto della variante Omicron sugli ospedali.

Intanto però cerchiamo di capire quali differenze comporta il cambio di colore con il decreto oggi in vigore. Iniziamo col dire che in zona arancione, almeno per i vaccinati, le regole sono molto meno severe rispetto allo scorso anno. Gli spostamenti verso un altro comune, provincia o regione sono infatti sempre consentiti con il green pass base e quello super, mentre chi non ha il certificato sanitario potrà muoversi solo per lavoro, necessità, salute "o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune" (dalle Faq del governo).

Dai ristoranti agli sport: le regole nelle zone arancioni

Capitolo bar e ristoranti: in zona arancione per sedersi al tavolo (sia al chiuso che all'aperto) sarà necessario il super green pass. Il certificato sanitario "standard" (quello che si può ottenere con il tampone) non sarà più sufficiente neanche per consumare al bancone. Insomma, in zona arancione bar e ristoranti diventano luoghi off limits per chi non ha ricevuto il vaccino. In zona arancione scatterà anche il divieto per i non vaccinati di svolgere attività sportiva al chiuso o all'aperto in palestre, piscine, centri natatori: per queste attività servirà il super green pass. Anche l'accesso agli spogliatoi sarà riservato solo ai vaccinati, così come la possibilità di svolgere sport di contatto sia al chiuso che all'aperto.

Un'altra differenza tra zona gialle e arancioni riguarda le mostre: se nelle aree bianche e gialle basta il green pass base, con il passaggio nella fascia intermedia serve quello super. Anche l'accesso ai centri benessere, ai centri termali, ai parchi divertimento, ai centri ricreativi così come alle sale gioco sarà vietato in zona arancione ai non vaccinati. Altro aspetto da non trascurare: chi non ha il super green pass non potrà accedere ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Insomma, con la zona arancione entrerà in vigore una sorta di lockdown selettivo per chi non si è vaccinato e il green pass sarà sempre meno utile ad evitare restrizioni.  

Resta da capire cosa succederà dopo il 15 gennaio: l'esecutivo potrebbe puntare a prorogare le stesse misure oppure decidere che con la variante Omicron una distinzione così drastica tra non vaccinati e vaccinati non ha più ragione di esistere. E cambiare le carte in tavola da subito. Lo scopriremo presto, forse prima di Natale.  

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