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La questione

Visite in Rsa e ospedali: a che punto siamo con le restrizioni?

Segnana: "Allentamento delle misure, abbiamo già scritto al ministero. Il 31 dicembre è previsto il naturale decadimento delle misure"

Siamo fuori dall'emergenza sanitaria da tempo ormai, ma alcune restrizioni e indicazioni sulla prevenzione per il contagio da coronavirus, restano attive fino alla fine del 2022. È il caso delle limitazioni ancora previste per le visite nei reparti ospedalieri e nelle Rsa da parte di familiari e amici che fino a fine anno si trovano a dover rispettare la regola vigente. 

Fratelli d'Italia, in un’interrogazione presentata dalla consigliera provinciale Katia Rossato e rivolta direttamente al presidente Maurizio Fugatti, ha affronta la questione, esortando ad "allentare le restrizioni per permettere l’accesso dei visitatori negli ospedali e nelle Rsa del territorio".

Nello specifico, Rossato chiede se la Provincia riterrà (a breve) di allentare le restrizioni attualmente in vigore per le visite ai pazienti ricoverati, dando l’opportunità anche a coloro che non hanno il green pass di poter accedere ai reparti, ovviamente indossando la mascherina.

Cosa sta facendo la Provincia

"L’assessorato provinciale alla salute segue con attenzione il tema dell’allentamento delle misure per entrare in Rsa e ha ben presente la necessità di garantire la vicinanza di familiari e parenti ai propri cari accolti nelle strutture di assistenza" afferma in una nota della Provincia l’assessore alla salute, Stefania Segnana.

La risposta dell'assessore è in risposta al punto sollevato nella lettera dell’Ordine degli infermieri, con la quale si chiede di togliere l’obbligo di Green pass per le visite nelle Rsa.

"L’assessorato ha ben presente il caso - precisa Segnana - che è stato oggetto di una nostra lettera al Ministero dello scorso mese di novembre. In quella sede si è appreso che a livello governativo ci si sta muovendo proprio nella direzione di una revoca dell’obbligo. Provvederemo dunque a sollecitare una risposta sull’istanza da noi sollevata, posto che il 31 dicembre è previsto il naturale decadimento delle misure. In ogni caso, sia l’assessorato che tutte le strutture danno la massima priorità al benessere degli ospiti e dei loro cari, considerando con la dovuta attenzione il rispetto delle misure sanitarie che hanno garantito durante l’emergenza pandemica la protezione della salute collettiva e in particolare dei più fragili".

Green pass, dove servirà ancora fino a fine anno

Sul sito del Governo, è presente ancora un breve riepilogo che ricorda che fino al 31 dicembre 2022 la Certificazione verde Covid-19 è richiesta per: 

  • la permanenza degli accompagnatori dei pazienti non affetti da COVID-19 nelle sale di attesa dei dipartimenti di emergenza e accettazione, dei reparti di pronto soccorso e dei reparti delle strutture ospedaliere, dei centri diagnostici e dei poliambulatori specialistici;
  • la permanenza nelle strutture sanitarie e sociosanitarie degli accompagnatori di pazienti con disabilità gravi o di soggetti affetti da Alzheimer o altre demenze o deficit cognitivi certificati. È sempre consentito agli accompagnatori di tali soggetti prestare assistenza, anche nei reparti di degenza e di pronto soccorso, nel rispetto delle indicazioni del direttore sanitario della struttura;
  • l’accesso dei visitatori ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere, alle strutture residenziali, socioassistenziali, socio-sanitarie e hospice;
  • le uscite temporanee delle persone ospitate presso strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, strutture residenziali socioassistenziali e altre strutture residenziali.
  • ai visitatori che hanno una Certificazione verde Covid-19 per completamento del ciclo vaccinale primario o per avvenuta guarigione oppure la certificazione di esenzione dalla vaccinazione, l’accesso alle strutture sarà consentito presentando anche una certificazione che attesti l'esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare, eseguito nelle quarantotto ore precedenti l'accesso.
  • Il direttore sanitario delle strutture può adottare misure precauzionali più restrittive in relazione allo specifico contesto epidemiologico.

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