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Vaccino AstraZeneca, i sintomi a cui deve stare attento chi ha ricevuto la prima dose

Segnali e indicazioni. Cosa deve fare chi aveva la prenotazione per l'immunizzazione e chi è in attesa della seconda dose?

La Siset (Società italiana per lo studio dell'emostasi e della trombosi) ha elencato i sintomi ai quali prestare attenzione tra le persone che hanno ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca: Edema o dolore agli arti, dolore toracico, difficoltà respiratoria, mal di testa persistente. La società ha sottolineato anche che i sintomi "vanno riferiti al proprio medico e attentamente valutati, indipendentemente dalla pratica vaccinale". Oltre a segnalare che "ritiene che con i dati attualmente disponibili i benefici della vaccinazione superino nettamente i potenziali rischi e raccomanda la vaccinazione a tutti i soggetti, compresi i pazienti con storia pregressa di complicanze trombotiche e i soggetti portatori di anomalie della coagulazione di tipo trombofilico". 

Una raccomandazione arriva anche tenendo conto "che l'infezione Covid-19 in forma clinicamente significativa è associata ad un significativo aumento del rischio trombotico", precisa la Società. Pertanto la Siset "in condivisione di quanto espresso dall'International society on thrombosis and hemostasis (Isth)- si legge nella nota- raccomanda che tutti i soggetti eleggibili si sottopongano a vaccinazione anti-Covid-19 secondo i piani vaccinali predisposti dalle Autorità nazionale e regionali".

L'European Medicines Agency (Ema) "ha comunicato che alla data del 10 marzo il sistema di vigilanza europeo degli eventi avversi EudraVigilance aveva registrato 30 casi di eventi trombotici in 5 milioni di soggetti vaccinati con il vaccino AstraZeneca. Questo numero- continua la Siset- è paragonabile al tasso di trombosi abitualmente registrato nella popolazione generale e al momento non è possibile stabilire se ci sia stato un nesso di causalità tra la vaccinazione e gli eventi trombotici, o se gli eventi siano avvenuti solo per coincidenza. Negli studi registrativi con stretta sorveglianza degli eventi avversi non e' stato segnalato alcun aumento del rischio di trombosi". Inoltre, la Siset scoraggia "perché non basato su nessuna evidenza - sottolinea la Siset- l'impiego di farmaci antitrombotici in occasione o dopo la vaccinazione, a meno che non siano già assunti per una prescrizione medica precedente". E precisa che "effettuare in assenza di sintomatologia esami di laboratorio o strumentali tesi a monitorare un supposto rischio trombotico non ha motivazione. 

L'Agenzia del farmaco della Danimarca ha inviato una lettera a tutti i vaccinati con AstraZeneca negli ultimi 14 giorni per segnalare i sintomi allarmanti di effetti collaterali. Nella comunicazione in particolare si invitano i vaccinati a contattare il proprio medico in caso di sanguinamento della pelle o delle mucose. In caso della comparsa di lividi, eccetto che nel punto in cui è stata effettuata l'iniezione, o di piccole macchie rosse sulla pelle o sanguinamento eccessivo. È normale invece, sottolinea l'Agenzia danese, provare dolore o avere un arrossamento sul punto dell'iniezione, affaticamento, mal di testa, dolori muscolari e articolari, brividi e febbre. Avere sintomi simili all'influenza, si spiega, significa che il sistema immunitario sta reagendo al vaccino. Quanto ai sintomi che possano indicare la formazione di coaguli di sangue, l'autorità danese invita a tenere d'occhio la comparsa di un "forte mal di testa, forte mal di stomaco, il raffreddamento di una gamba, dolore improvviso e inaspettato in parti del corpo, difficoltà respiratorie, paralisi di un lato del corpo. In generale si consiglia di consultare il proprio medico se i durano più di tre giorni dal vaccino.

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L'ematologa Lidia Rota Vender, presidente di Alt (Associazione per la lotta alla trombosi), ha invece spiegato all'agenzia di stampa Ansa che uno dei sintomi caratterizzanti della trombosi dei seni venosi cerebrali è un dolore di testa persistente da giorni: "Si tratta del tipo di trombosi associata più spesso ai contraccettivi orali e al parto - continua è anche per questo che è più frequente nelle donne". I casi di trombosi sotto esame ora, perchè avvenuti a poca distanza del vaccino di AstraZeneca, "possono essere una coincidenza temporale - sottolinea - Non dobbiamo dimenticare che ogni anno in Italia ci sono 600.000 casi e 200.000 persone che muoiono per malattie da trombosi". A chi ha un maggior rischio di trombosi, perché magari ha già avuto un evento  o presenta una mutazione in alcuni fattori della coagulazione, come il fattore V di Leiden o II della protrombina (frequenti queste ultime due fino a 5 persone su 100) e ha già fatto la prima dose di vaccino può stare tranquillo - sottolinea Rota Vender - Anche chi deve fare la seconda dose può stare tranquillo". Chi invece ancora non ha fatto il vaccino e presenta questi fattori di trombofilia, conclude, "può sentire il proprio medico curante per fare una valutazione del proprio rischio. Ma dobbiamo aspettare l'esito delle ricerche scientifiche, visto che al momento non abbiamo notizie certe né dati pubblicati". 

Una reazione avversa al vaccino comparirebbe entro le 72 ore e dunque chi è stato vaccinato da diversi giorni senza accusare sintomi non avrebbe motivi per preoccuparsi. Le reazioni di modesta entità come febbre o mal di testa e i dolori muscolari scompaiono presto: se non spariscono va contattato il medico. Gli altri sintomi di un problema trombotico a cui prestare attenzione sono la sensazione prolungata di mal di testa o la testa pesante, la comparsa di macchie rosse sottopelle e il sanguinamento che potrebbe far pensare a un calo di piastrine che è apparso associato a coaguli nel sangue. A proposito dell'esame di coagulazione del sangue di cui si parla in questi giorni, non ci sono esami o terapie preventive a disposizione e quindi non bisogna assumere farmaci fluidificanti né fare esami. Il Paul-Ehrilch-Institut di Berlino ha comunicato di aver notato "un accumulo impressionante di una forma speciale di trombosi venosa cerebrale molto rara (trombosi della vena del seno) in connessione con una carenza di piastrine del sangue (trombocitopenia) e sanguinamento in prossimità temporale alle vaccinazioni con il vaccino AstraZeneca". Quanti casi? "Al momento sono stati riportati 7 casi di trombosi venose cerebrali su 1,6 milioni di vaccini somministrati in Germania", ha detto Spahn in conferenza stampa.  "Si tratta di un rischio molto basso. Ma se dovesse rilevarsi un collegamento con il vaccino, sarebbe superiore alla media", ha sostenuto.

Cosa deve fare chi ha ricevuto la prima dose

Antonio Clavenna, farmacoepidemiologo dell'Istituto Mario Negri di Milano, durante il programma Gli Inascoltabili su Nsl radio ha spiegato che chi ha avuto la prima dose di vaccino anti-Covid di AstraZeneca ed è in attesa della seconda non dovrebbe preoccuparsi: "è possibile che la vaccinazione venga poi ripresa, anche pensando che l'intervallo fra le due dosi è di tre mesi, quindi c'è tutto il tempo". A chi invece è preoccupato dopo aver ricevuto la prima dose, Clavenna dice che "se non ha avuto problemi o sintomi gravi dopo la vaccinazione, non ha motivi particolari di preoccuparsi. Con sintomi particolarmente prolungati nel tempo, come ad esempio un mal di testa particolarmente forte da 3 o 4 giorni, è necessario contattare il proprio medico per valutare il da farsi, ma questo vale in generale non solo per chi si è vaccinato. In presenza di sintomi strani e prolungati nel tempo è sempre bene rivolgersi al proprio medico". 

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