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Vaccini, AstraZeneca di nuovo in discussione?

In Europa c'è chi ha interrotto le somministrazioni e chi le ha riservate solo al di sopra dei 60 anni

Importante incontro nel pomeriggio di martedì 6 aprile tra i tecnici dell'Aifa (Agenia italiana del farmaco) e il ministero della Salute, Roberto Speranza. Secondo le agenzie di stampa è probabile che ci sarà un'analisi sulle nuove evidenze scientifiche che riguardano i casi (per ora ancora presunti) di eventi trombotici registrati dopo il vaccino AstraZeneca e forse si parlerà anche di eventuali indicazioni per la somministrazione del farmaco. Dal ministero hanno però precisato che il confronto con l'Aifa "è costante" e "le interlocuzioni tecniche sulla campagna vaccinale si svolgono con regolare frequenza". Per questo quello di martedì non sarà un "vertice specifico". In ogni caso una decisione arriverà solo dopo il pronunciamento dell'Ema (Agenzia europea per i medicinali). Il comitato di farmacovigilanza dell'Agenzia europea del farmaco si riunirà dal 6 al 9 aprile per emettere una raccomandazione aggiornata sul vaccino. 

Ognuno fa come crede in Europa. L'Olanda, prima di Pasqua, ha annunciato fino a mercoledì 7 aprile la sospensione di tutte le somministrazioni del vaccino dopo che, solo il giorno precedente, era stato deciso di limitare temporaneamente la vaccinazione agli ultra sessantenni. La scelta è stata motivata dalle autorità con la volontà di non sprecare preziose dosi di vaccino. Come riporta Today, al momento circa 400mila persone hanno ricevuto una dose del farmaco Vaxzevria in Olanda. Sono stati registrati cinque casi di trombi nel sangue in donne fra i 25 e i 65 anni, una delle quali è morta, ma il nesso causale fra vaccini e casi di trombosi non è stato ancora provato.

Le somministrazioni continuano in Germania dove però martedì scorso le autorità sanitarie hanno raccomandato l'utilizzo del preparato di AstraZeneca contro il Covid-19 esclusivamente per donne e uomini di età pari o superiore ai 60 anni dopo "la comparsa di effetti collaterali tromboembolici rari, ma molto gravi". Nello specifico, si tratta di 31 casi di trombosi venosa cerebrale, che hanno colpito soprattutto donne di età inferiore ai 55 anni. Ora verranno condotti studi sulla possibilità di utilizzare il vaccino di BioNTech e Pfizer come seconda dose per i soggetti a cui è stato già inoculato il preparato di AstraZeneca.

Se quasi tutti i Paesi europei hanno ripreso a usare il vaccino sviluppato dall'università di Oxford, anche la Francia dal 19 marzo lo somministra solo agli over 55 spiegando la decisione sulla base dell'evidenza che la coagulazione ha colpito i giovani. La stessa decisione è stata presa anche dal Canada.

Per l'Ema non ci sono prove che il rischio sia associato all'età

È atteso il parere dell'Ema. La direttrice Emer Cooke ha ribadito giorni fa che "i benefici del vaccino di AstraZeneca superano i rischi" e che "non ci sono prove che sostengano le restrizioni sull'uso del vaccino". Inoltre "gli esperti non sono stati capaci di identificare alcun fattore di rischio associato all'età, al genere o ad altre condizioni mediche che possano convincere a limitare la somministrazione a determinate categorie di persone". Secondo Cooke "sono stati segnalati casi di effetti avversi su una persona ogni 100 mila vaccinati con le dosi AstraZeneca, ma non ci sono prove che questi casi siano collegati al vaccino".

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