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"Valorizzare i professionisti per potenziare la campagna vaccinale"

A poche ore dal via alla maratona i sindacati chiedono di riaprire il confronto sui contratti per scongiurare lo sciopero

La nota dei sindacati arriva a poche ore dal via alla maratona vaccinale, alle 6 di sabato 4 dicembre. Le sigle (Cgil, Cisl e Uil del Trentino) tornano a chiedere alla giunta un riconoscimento per gli operatori dei comparti pubblici, e nello specifico per quelli della sanità, "ai quali nel bel mezzo della pandemia viene negato il rinnovo del contratto".

"L’impegno profuso quotidianamente da migliaia di operatori sanitari nella campagna vaccinale, nella prevenzione delle infezioni attraverso la diagnostica e nella cura dei malati di Covid è il vero volano per superare questa terribile crisi sanitaria, sociale ed economica. È fondamentale, però, visto l'aumento di richieste di vaccinazione si prosegua con lo stesso impegno, la stessa efficienza e determinazione immunizzando il maggior numero possibile di cittadini e cittadine, somministrando terze dosi, ma soprattutto coloro che finora non hanno voluto vaccinarsi" dicono i segretari Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che ribadiscono ancora una volta la loro posizione a favore del vaccino.

Il punto dolente, secondo i sindacati, è proprio questo: "Il rafforzamento della campagna vaccinale passa necessariamente dalla valorizzazione degli operatori dei comparti pubblici, siano essi sanitari o no, ai quali, nel bel mezzo di una pandemia, la Giunta Fugatti nega il rinnovo del contratto riducendo di fatto il potere d’acquisto dei loro stipendi. Solo il senso di responsabilità con cui operano i 35mila addetti del comporto pubblico locale sta evitando che il Trentino ripiombi nel dramma dello scorso anno. E la giunta legista se ne fa beffe".

Da qui l’appello alla giunta provinciale a scongiurare l’ipotesi dello sciopero annunciato per il prossimo 16 dicembre. "Il presidente Fugatti e il suo esecutivo hanno una grande responsabilità: possono evitare azioni di lotta che i lavoratori promuovono solo perché sentono calpestati i loro diritti. Basta solo che lo vogliano. Le risorse per il rinnovo del contratto ci sono. L’accordo del gennaio 2020 è ancora sostenibile e puo' essere un punto di partenza per trovare un accordo soddisfacente. Fugatti dimostri di aver capito che è solo grazie allo sforzo di queste migliaia di addetti che difendiamo la salute pubblica e mettiamo in sicurezza il lavoro”, concludono i segretari provinciali.

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