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Scienza

La missione su Giove “made in Trentino”

Il Rime, lo strumento per la ricerca del ghiaccio sulle lune del pianeta, è in orbita con Juice

“Ground control to Major Tom”: chissà se dalle parti dell’Università di Trento qualcuno avrà ascoltato la celebre strofa iniziale di “Space Oddity” di David Bowie nell’esatto momento in cui ha preso ufficialmente il via la missione spaziale europea “Juice” destinata a raggiungere Giove. Una missione seguita con particolare interesse anche dalla comunità scientifica e accademica trentina.

Il motivo è presto spiegato: un gruppo di ricercatori e ricercatrici trentini, protagonisti del lavoro dietro le quinte per lo strumento Rime, uno dei dieci strumenti a bordo della missione specializzato nella ricerca di ghiaccio sulle lune del più grande pianeta della galassia, ha seguito e commentato il lancio alla presenza, tra gli altri, della prorettrice vicaria Paola Iamiceli, della professoressa Elena Ioriatti e del sindaco di Trento Franco Ianeselli.

Insomma, c’è un pezzo di Trento in orbita. Ed è un pezzo particolarmente importante. Infatti, raggiunto lo spazio, è già scattato un secondo conto alla rovescia: le prime fasi di operatività del Rime prenderanno il via tra pochi giorni, quando saranno avviate le fasi di test dello strumento coinvolgendo anche il Science Operation Center di UniTrento.

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