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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scienza

Spazio: la missione Giove parte da Trento

Il radar Rime dell'Esa è stato creato dalla nostra università e coordinato dal prof Lorenzo Bruzzone

Dopo Marte, la nuova frontiera dell’umanità, in fatto di spazio, è Giove. E, per raggiungere questo traguardo, il Trentino sarà fondamentale. Il motivo è tutto nel coinvolgimento dell’Università di Trento, coordinatrice del Rime (Radar for Icy Moon Exploration), ovvero il radar sottosuperficiale ottimizzato per penetrare la crosta ghiacciata delle lune di Giove: Europa, Ganimede e Callisto.

L’obiettivo, in questo senso, è la ricerca di acqua; in altre parole, vita. È l’Esa, l’Agenzia spaziale europea, a guidare questa missione pionieristica, inserita nel programma Cosmic Vision. Una missione che farà particolarmente affidamento sul radar spaziale creato da un team di scienziati internazionali guidati da Lorenzo Bruzzone, professore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento.

L’importanza di questo strumento sta tutta nella sua capacità di essere un potenziale apripista di scoperte eccezionali per l’umanità intera; infatti, il radar effettuerà per la prima volta osservazioni dirette fino a una profondità di 9 chilometri.

Quindi, se si troverà acqua sulle lune di Giove, una gran parte del merito sarà anche dell’ateneo cittadino. E non solo, poiché tra i partner del progetto guidato da UniTrento, ci sono anche la Fondazione Bruno Kessler (con il gruppo coordinato da Francesca Bovolo) e il Jet Propulsion Laboratory della Nasa. Il lancio, previsto per aprile, sarà ovviamente seguito in diretta, e non con poca emozione, dall’università.

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