Un femminicidio all'anno in Trentino, Zanella (Futura): "Responsabilità indirette di chi governa"
Per il consigliere provinciale “l’eliminazione dei corsi sulla relazione di genere è stata deleteria e lo sarà in futuro: vedremo i risultati in chi non ha potuto parteciparvi"
Il femminicidio di Viviana Micheluzzi martedì 29 marzo da parte del marito Mauro Moser è il quarto in Trentino in quattro anni. Nel 2021 è toccato prima a Agitu Ideo Gudeta, la pastora di origini etiopi della val dei Mocheni uccisa da un ghanese che lavorava con lei, poi a Deborah Saltori, madre di quattro figli, uccisa dall'ex compagno con un'accetta. Nel 2019 è stata uccisa Eleonora Perraro, 43 anni, massacrata a pugni e morsi dal marito. A perdere la vita ad appena 22 anni è stata anche Alba Chiara Baroni, uccisa con una pistola dal fidanzato nel 2017 e tante altre donne a ritroso, vittime di femminicidio in Trentino.
Con Viviana Micheluzzi 14 vittime di femminicidio in Italia nel 2022
Una lunga serie di sangue che porta il consigliere provinciale Paolo Zanella (Futura) a parlare di “responsabilità indirette in termini di prevenzione da parte degli amministratori pubblici e in particolare di chi governa la Provincia”. Per Zanella “l’eliminazione dei corsi sulla relazione di genere è stata deleteria e lo sarà in futuro perché vedremo i risultati in chi non ha potuto parteciparvi. Sarebbe quindi importante che questi corsi venissero messi a sistema e diventassero quindi strutturali all’interno delle scuole, lavorando sull’asimmetria di genere per ripianarla”.
Per il consigliere si tratta di intervenire sugli stereotipi di genere nelle scuole dal punto di vista educativo, per far capire ai bambini e ai ragazzi che le donne hanno gli stessi diritti degli uomini. A partire da un dato: l'anno scorso sono stati denunciati più di 300 episodi di violenza.