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Ucraina, Ianeselli: "Non contano gli interessi in ballo, subito la pace"

Il sindaco di Trento: “Il Comune si unisce alle voci di coloro che chiedono il dialogo e la soluzione pacifica di ogni controversia”

Da martedì 22 febbraio nella sede comunale di palazzo Geremia sventola la bandiera arcobaleno. Un gesto simbolico, adottato già da altre amministrazioni pubbliche e da tanti privati cittadini, per chiedere la pace tra Russia e Ucraina.

Guerra in Ucraina, in piazza a Trento per la pace

Dopo il via libera da parte di Vladimir Putin al riconoscimento ufficiale delle regioni separatiste del Donbass come Stati indipendenti, la situazione già tesa di queste ultime settimane è precipitata. Tanto più che il presidente russo ha annunciato una presunta azione di “peacekeeping” che di fatto consiste nell’invio di truppe per “garantire la pace” nelle repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk. Per l’alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, tutta l’operazione rappresenta “una palese violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale dell’Ucraina e degli accordi Minsk”.

“Con l’esposizione della bandiera della pace, il Comune di Trento si unisce alle voci di coloro che, condannando fermamente la guerra, chiedono che a prevalere siano il dialogo, la diplomazia e la soluzione pacifica di ogni controversia - spiega il sindaco Franco Ianeselli -. Le guerre del secolo scorso ci hanno insegnato che non importa quali interessi strategici o economici siano in ballo: nelle relazioni tra due Stati non esiste altra via che la pace. Su questa consapevolezza si fonda l’identità stessa dell’Europa, che negli ultimi cento anni da Leopoli a Verdun a Srebrenica ha già contato troppi cimiteri”.

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