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Trento, a ottobre la fontana del Nettuno tornerà a zampillare acqua

In partenza lunedì 20 settembre i lavori di installazione delle apparecchiature necessarie a proteggere la pietra e a prevenire concrezioni calcaree e formazione di alghe

Entro la prima settimana di ottobre, nella fontana del Nettuno a Trento tornerà a scorrere l'acqua. Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha annunciato l'avvio dei lavori durante la conferenza stampa di lunedì 20 settembre. Il Nettuno era stato "liberato" prima di Natale, nel 2020, a fine lavori di ristrutturazione. La domanda, però, avanzata da alcuni riguardava l'assenza dell'acqua.  

"Proprio perché è stata ristrutturata la fontana, serve un'acqua che abbia delle caratteristiche tali da non rovinarla nuovamente - ha spiegato il sindaco Ianeselli -.Introdurremo un sistema di osmosi inversa che farà in modo che l'acqua non possa più danneggiare la fontana. I lavori inizieranno il 20 settembre e saranno ultimati entro il 7 ottobre".

Lunedì quindi partono i lavori per installare le apparecchiature necessarie a proteggere la pietra da concrezioni calcaree e formazione di alghe iniziano. La fontana, durante il restauro, è stata dotata di un nuovo impianto di illuminazione. I tecnici che interverranno sulla fontana si occuperanno dell'installazione dell'apparecchiatura dell’osmosi inversa e del sistema di controllo dell’acqua di ricircolo (centralina di controllo con sonde e pompe dosatrici). L'intervento ha un costo di 15 mila euro.

"Il bene è tutelato dalla Sovrintendenza - ha spiegato l'ingegnere Giuliano Franzoi -. Nei vari studi che sono stati fatti, si era capito che l'acqua era uno dei principali elementi che andava a rovinare le parti di pietra del monumento. Insieme alla soprintendenza, durante i lavori, si è studiato un sistema perché quest'acqua non andasse a intaccarla ulteriormente, in tempo brevi soprattutto, visto che ora che la pietra è pulita, è più esposta".

Verrà mantenuto quindi il livello dell'acqua più bassa e monitorata la situazione con il controllo delle sonde. La fontana è rimasta asciutta per circa un anno e mezzo, eccezione fatta per le varie prove fatte dopo i lavori di ristrutturazione.  

Formazione di depositi calcarei

Dopo la realizzazione dell’attuale impianto di trattamento dell’acqua (nel 1992 in occasione del primo restauro), si era assistito alla nuova formazione dei depositi calcarei. Lo stesso fenomeno si è verificato dopo l’intervento di manutenzione straordinaria eseguito nel 2002, tanto che era stata avviata una campagna di  monitoraggio dell’acqua per approfondire le cause del degrado.

Nel 2001 il sistema ad osmosi inversa, originariamente previsto, era stato sostituito con un addolcitore a scambio ionico. In occasione del recente restauro, ultimato nel dicembre 2020, sono emersi dubbi sull’efficacia dell’impianto di addolcimento nel contrastare il fenomeno della formazione di concrezioni calcaree sulle superfici lapidee. Per motivi conservativi, di comune accordo con la Soprintendenza, prima di rimettere in funzione l’impianto idrico, è stato dunque ritenuto necessario apportare alcune modifiche all'impianto esistente, per garantire il controllo dell'acqua di vasca, riducendo il più possibile i depositi inorganici e la formazione di alghe.

Per ridurre nei limiti del possibile l’erosione è stato inoltre concordato di abbassare il livello dell'acqua all’interno del catino inferiore e di ridurre la pressione di uscita degli ugelli.

Gli interventi di manutenzione straordinaria prevedono di intervenire sia sul trattamento dell’acqua in ingresso che sul trattamento dell’acqua di ricircolo, sostituendo alcune apparecchiature ritenute obsolete. In sostituzione dell’attuale addolcitore verrà introdotto un sistema di depurazione a osmosi inversa. Il sistema di filtrazione sarà migliorato con l’installazione di una strumentazione che consente il controllo del Ph e il dosaggio automatico del prodotto alghicida.

Le fontane richiedono una manutenzione attenta e puntuale per mantenerle pulite ed in piena efficienza. Dunque, per la corretta gestione dell’impianto di trattamento dell’acqua nel piano di manutenzione è previsto un calendario di interventi programmati.

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