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Venerdì, 19 Aprile 2024
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L'Italia torna in zona arancione, cosa si può fare?

Quali regole sono entrate in vigore? Per quali spostamenti serve per forza compilare il modulo autodichiarazione? Quali negozi ed esercizi commerciali sono aperti?

L'Italia torna in zona arancione, ma solo lunedì 4 gennaio 2021, poi fino alla fine delle feste si torna in quella rossa. In questo giorno ci si potrà spostare liberamente all'interno dei Comuni dalle 5 alle 22. Tutti i negozi sono aperti tranne bar e ristoranti che possono però fare servizio da asporto e consegna a domicilio. Per spostarsi negli orari in cui non è in vigore il coprifuoco non serve l'autocertificazione mentre negli orari del coprifuoco ci si potrà muovere soltanto per ragioni di lavoro, salute o estrema necessità e urgenza. L'obbligo di indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento sociale di un metro rimangono attivi. L'autocertificazione, necessaria solo per chi si sposta dalle 22 alle 5 o per chi esce dal proprio Comune, può essere portata con sé oppure si può compilare durante l'eventuale controllo delle forze dell'ordine.  

Nella zona arancione come nella zona rossa, sarà ancora possibile spostarsi tra Comuni per raggiungere i figli minorenni che si trova dall'altro genitore o dall'affidatario o per portarli a casa propria. È consentito andare in chiesa dalle 5 alle 22 e sono consentite le passeggiate e le attività motorie. Permesso anche raggiungere parchi pubblici e giardini all'interno del proprio Comune, il gioco dei bambini all'interno di parchi e ville e lo spostamento per partecipare a funerali di parenti. Fare rientro al domicilio o alla propria residenza è sempre consentito.

È poi possibile spostarsi all'esterno del proprio Comune per fare la spesa e comprare generi alimentari o prodotti che non sono disponibili nel proprio municipio o sono più convenienti economicamente in altre zone; in questo caso lo spostamento va giustificato con l'autocertificazione. L'Italia tornerà in zona rossa il 5 e il 6 gennaio. 

Commercianti e negozi

Anche le attività commerciali devono seguire precise regole: tutti i negozi sono aperti ma all'interno degli esercizi deve essere assicurata la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di un metro. Gli ingressi devono essere dilazionati in modo che non si creino assembramenti all'interno dei locali e non si deve rimanere nel negozi più del tempo necessario per l'acquisto di beni. Le Faq del governo sul sito della presidenza del consiglio dei ministri, per quanto riguarda i negozi in zona arancione, precisano che:

  • i bar e i ristoranti sono aperti esclusivamente per la vendita da asporto fino alle 18 e per la consegna a domicilio che deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti;
  • nelle aree o negli orari in cui è sospeso il consumo di cibi e bevande all’interno dei locali, l’ingresso e la permanenza negli stessi da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali;
  • possono restare aperti oltre le ore 18 solo gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro;
  • i ristoranti degli alberghi sono aperti per i clienti che vi alloggiano, come nella zona rossa. Quindi è consentita (senza limiti di orario) la ristorazione solo all’interno dell’albergo o della struttura ricettiva in cui si è alloggiati. Qualora manchi tali servizio all’interno del proprio albergo o della propria struttura ricettiva il cliente potrà avvalersi di una ristorazione mediante asporto o mediante consegna “a domicilio” (eventualmente organizzata dall’albergo), nei limiti di orario consentiti, con consumazione in albergo;

Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.

Cosa riapre il 4 gennaio

Le attività commerciali al dettaglio possono riaprire, a condizione che sia assicurata la distanza interpersonale di almeno un metro e garantito che gli ingressi avvengano in modo dilazionato, oltre a impedire di sostare all'interno dei locali più del tempo necessario all'acquisto dei beni. Sono consentite:

  • la consegna a domicilio;
  • le vendite di mobili avvenute in negozio prima delle restrizioni, che non si fossero ancora concluse con la consegna e il montaggio;
  • l'assistenza dei veicoli, la consegna dei veicoli, i test drive, la rottamazione; 
  • è possibile effettuare consegne anche fuori dal proprio Comune, trattandosi di ragioni lavorative.

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