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La questione

Sanità, Nursing up: "Necessarie assunzioni per garantire il riposo"

Torna a chiedere assunzioni il sindacato. La preoccupazione per il carico di lavoro aumenta anche in vista delle ferie

È alta la preoccupazione di Nursing Up per infermieri e professionisti sanitari dell’Azienda sanitaria che, secondo quanto raccontato dai sindacati, li hanno contattati parlando di "carico di lavoro al limite del sostenibile" affermando di essere "sempre più stanchi e oberati di attività". A queste si aggiunge il fatto che alle vacanze estive mancano poche settimane e quindi il piano ferie da gestire per tutti senza gravare su chi invece è al lavoro. Preoccupazioni, quelle raccontate, che arriverebbero al sindacato principalmente da due realtà: l’unità operativa di cardiologia e quella di emodialisi del Santa Chiara di Trento. 

"Si prospetta un’estate difficile - scrive Nursing up -, le ferie estive saranno garantite con difficoltà e al prezzo di gravare di ulteriore attività il personale che resterà in servizio. In sanità succede spesso che, per usufruire di un diritto, quello delle ferie, se ne perda un altro, quello della giornata di riposo. Viste le difficoltà in cui versa l’azienda sanitaria, abbiamo appreso con ancor maggior stupore e meraviglia alcune segnalazioni pervenuteci dal personale infermieristico in graduatoria per l’assunzione a tempo indeterminato. Alla loro richiesta di assunzione l’Azienda avrebbe risposto che non ci sono sufficienti fondi a disposizione. Ma come? Siamo in piena emergenza infermieristica, abbiamo personale disposto ad essere assunto celermente con un contratto di lavoro stabile e quindi appetibile e non ci sono fondi a disposizione". 

Per quanto riguarda il personale infermieristico di cardiologia, i sindacati raccontano di "Costante aumento del carico di lavoro che (il personale ndr) si trova a gestire durante il turno, con un rapporto numerico infermiere/paziente divenuto ormai insufficiente, in relazione al fatto che la maggior parte di questi sono pazienti sempre più complessi dal punto vista assistenziale, pluripatologici, fragili, anziani e ad elevato rischio cadute e disorientamento. La dotazione infermieristica prevista in origine era commisurata per un reparto di media intensività assistenziale e non è più stata adeguatamente implementata visto il mutare del quadro assistenziale di reparto. Infatti in Cardiologia si trovano sempre più spesso pazienti che necessitano di cure di tipo sub-intensivo e a media-alta complessità assistenziale, con un monitoraggio continuo e la necessità di avere la presenza costante di un infermiere dedicato ai casi più complessi. Come Nursing up abbiamo ripetutamente segnalato la problematica alle direzioni competenti, senza avere alcuna risposta. I pazienti hanno diritto ad avere cure sicure ed adeguate ed i nostri professionisti devono poter lavorare in una condizione di sicurezza e con un adeguato recupero psico-fisico. Oltre a tutto ciò, mancano inoltre un numero adeguato di figure di supporto, che potrebbero sgravare l’infermiere di determinate attività, svolte impropriamente dallo stesso".

L'altro reparto, quello di emodialisi, come racconta Nursing up, parlano di "Turnistica proposta ai nostri professionisti si sta rivelando sempre più insostenibile dal punto di vista psicofisico, sta mettendo a repentaglio l'operare sicuro del professionista e la sicurezza delle cure nei confronti dei pazienti". L'attività emodialitica, come molte altre in ambito sanitario, presuppone un grosso livello di attenzione, in questo campo viene utilizzata dell'apparecchiature ad alta complessità tecnologica. "Un inadeguato recupero psicofisico - sottolinea Nursing up -, predispone il professionista ad un altissimo rischio di errore, per non parlare poi delle conseguenze che ci potrebbero essere sulla salute psico-fisica dell'operatore".

Il reparto di Emodialisi dell’Ospedale S. Chiara è il punto di riferimento dei servizi periferici, qui viene impiegata una tecnologia più elevata e vengono curati i pazienti a più alta complessità e specificità assistenziale. Secondo i sindacati, allo stato attuale, servirebbero almeno 5 infermieri in più, considerando anche che i tempi di formazione e inserimento del personale infermieristico durano almeno 4 mesi, vista la complessità tecnologico-assistenziale. "Le soluzioni da noi proposte - continua Nursing up - nelle precedenti lettere e incontri con l’Apss non sono state adottate, i provvedimenti presi fino ad oggi sono risultati totalmente insufficienti per migliorare le condizioni dei vari reparti, anzi la situazione lavorativa e di stress per il personale si è ulteriormente aggravata e peggiorata e il personale è sempre più in difficoltà a garantite un adeguato livello assistenziale, con il rischio di avere ulteriori dimissioni volontarie dal servizio".

Per i sindacati è una questione urgente ora più che mai e sulla quale è fondamentale poter agire. "Come principale sindacato dei professionisti sanitari in Trentino - conclude Nursing up - continuiamo ad essere molto preoccupati dalla totale mancanza di visione e strategia messa in atto in sede istituzionale, le continue affermazioni fatte dai vertici Aziendali che oramai continuano a dirci 'nelle altre regioni…sono messi peggio' non deve essere una giustificazione rispetto alla grave carenza di personale già attuale e alla quale andrà sempre più incontro la nostra sanità provinciale. La qualità assistenziale in Trentino è sempre stata elevata e tale deve rimanere. La nostra Provincia difficilmente risulterà appetibile sul mercato del lavoro nazionale ed europeo se non offrirà un adeguato riconoscimento economico ai professionisti sanitari, garantendo loro nel contempo condizioni di lavoro compatibili con le esigenze familiari. Pertanto le parole che vogliamo sentire sono soltanto due: contratto ed assunzioni".

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