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La richiesta

A Trento si cerca l'acqua calda: cosa succede in città

Si tratta della prima indagine così approfondita che viene svolta nel territorio comunale

La società geotermica Futura Sbril ha chiesto al Comune da parte del servizio minerario della Provincia autonoma di Trento, che gestisce le concessioni per il sottosuolo, l’autorizzazione alla ricerca di fluidi geotermici in città. A renderlo noto è il Comune con una nota di fine maggio. La ricerca interessa un’area dell’estensione di circa 2370 ettari (23.70 km) ricadente interamente nel territorio comunale di Trento.

Dopo aver ricevuto, quale Comune territorialmente competente e in vista della Conferenza di servizi istruttoria, la domanda di permesso di ricerca con piano topografico, la relazione geomineraria e la relazione ambientale preliminare con relativa nota di Appa, l’amministrazione deve ora pubblicare la domanda all’Albo pretorio comunale per 15 giorni consecutivi, al fine di consentire un’adeguata pubblicità della medesima. C’è tempo poi 20 giorni per eventuali opposizioni o osservazioni.

La Società geotermica Futura compirà un’approfondita ricerca bibliografica sulla documentazione pregressa e gli studi passati per capire quali zone siano più adatte ad essere esaminate.

Si tratta della prima indagine così approfondita che viene svolta nel territorio comunale: un’attività di ricerca a cui l’amministrazione guarda con favore visto che il fabbisogno di energie alternative è diventato una assoluta priorità, che anche se non porterà ad uno sfruttamento concreto consentirà di raccogliere una grande massa di dati scientifici grazie a delle indagini geoelettriche non invasive. Si tratta di indagini che arrivano anche a grandi profondità e che arricchiranno la conoscenza del nostro sottosuolo.

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