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Trento, un'ordinanza anti-movida e rafforzati i controlli. L'incontro del sindaco con studenti, esercenti e residenti

Nel week end prevista un'ordinanza che, nella zona di Santa Maria Maddalena dopo le 18 vieta, oltre al consumo, anche la detenzione di cibi e bevande. Chiusi ai non residenti vicolo San Marco e San Pietro. Gli agenti vigileranno per scoraggiare gli assembramenti. Ianeselli: "Conciliare istanze e diritti"

Necessità di socializzare, di lavorare e diritto di riposare. Sono le tre esigenze emerse dalla discussione sulla movida in alcune zone di Trento scoppiata dalla riapertura dei locali. Durante il fine settimana tra l'8 e il 9 maggio erano circolate anche diverse foto sugli assembramenti, una rappresentanza degli studenti aveva rigettato le accuse, sostenendo che non si trattasse di movida. Diversa la posizione di chi la zona la vive, così come quella degli esercenti. Tutti spunti, però, per riuscire a sistemare un problema non nuovo. 

Il sindaco di Trento Franco Ianeselli, giovedì 13 maggio in momenti distinti, ha incontrato le parti coinvolte nel braccio di ferro sulla questione della movida: i residenti della zona di Santa Maria Maddalena, i rappresentanti degli studenti universitari: Fiorella Bredariol, Nahid Aliyari, Edoardo Giudici, Federico Amalfa e Paola Paccani; oltre a quelli di Confesercenti: il presidente Massiliano Peterlana, il direttore Aldi Cekrezi e Sara Borrelli, rappresentante di pubblici esercizi.

Al centro della discussione, sempre il tema della movida e della necessità di conciliare esigenze diverse e tutte legittime: il diritto degli studenti alla socialità, quello dei residenti al riposo notturno, quello dei baristi e dei ristoratori al lavoro, tanto più dopo il lungo periodo di stop imposto alle attività economiche. La tappa successiva sarà quella di riunire intorno a uno stesso tavolo tutti gli interlocutori, in modo da far sì, come ha spiegato il sindaco, che ognuno «conosca e riconosca le ragioni dell'altro» e possa dare il proprio contribuito a costruire una proposta di soluzione strutturale.

Gli interventi previsti

Durante i diversi incontri il sindaco ha illustrato i due interventi a cui sta lavorando l'Amministrazione comunale. «Il primo riguarda le azioni che verranno messe in atto subito, nel prossimo week end» ha spiegato Ianeselli. «Abbiamo predisposto un'ordinanza per la zona di Santa Maria Maddalena che, per venerdì e sabato, dopo le 18, aggiunge al divieto di consumare cibi e bevande fuori dai plateatici, già in vigore in tutta la città, anche quello di detenzione di bibite e prodotti alimentari: questo per evitare, come è stato segnalato, che qualcuno arrivi con le birre nello zaino contribuendo così agli assembramenti davanti ai locali. In più saranno chiusi ai non residenti vicolo San Pietro e vicolo San Marco. Sul posto sarà presente il personale della polizia di Stato e della polizia locale per far rispettare le regole. È chiaro che oggi, con il coprifuoco alle 22, il tema è soprattutto sanitario: dobbiamo lavorare per evitare quegli assembramenti che possono alimentare i contagi».

L'Amministrazione ha inoltre comunicato che sta lavorando a una strategia di lungo periodo: «Stiamo preparando per l'estate il pacchetto di eventi di Trento Aperta: si tratta di appuntamenti diffusi in tutta la città, anche nei parchi, che dovrebbero contribuire a far sì che le persone non si concentrino in un'unica zona».

Il sindaco della notte

Rilanciata dal primo cittadino anche l'idea del sindaco della notte: «non per deresponsabilizzare l'Amministrazione comunale, ma perché serve una figura che segnali i problemi e contribuisca alla ricerca delle soluzioni». Insieme a quella del regolamento della convivenza, di cui si è parlato prima della pandemia. Le panchine, inoltre, sarebbero state rimosse a seguito di una richiesta arrivata dal Conservatorio, perché «la mattina erano spesso lordate e dunque non utilizzabili».

Richieste

Gli studenti hanno chiesto di illuminare meglio il parco delle Albere, in modo da renderlo vivibile anche di notte, di pensare a nuovi bagni pubblici, di allargare i plateatici dei locali nella zona di Santa Maria Maddalena, di avviare un processo partecipativo per individuare soluzioni strutturali e aiutare i residenti a comprendere meglio le esigenze della comunità degli studenti. La Confesercenti ha messo in luce invece la difficoltà da parte dei gestori dei locali di controllare quello che avviene all'esterno dei plateatici. «Questa non è una storia in cui ci sono i buoni e i cattivi» ha commentato il sindaco.

«Se lo fosse, sarebbe tutto più semplice. Il tema è conciliare istanze e diritti, non avere la città che va a dormire alle 21. La città deve vivere anche la notte, però non si possono ignorare le segnalazioni di chi non nasconde di essere disperato all'idea di rivivere gli eccessi dell'estate scorsa».

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