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Martedì, 19 Marzo 2024
Diploma di nascita

Se nasci a Trento l'attestato è un'opera "unica" dipinta a mano

Come la città accoglierà i nuovi nati da quest'anno

Ogni vita è importante, unica, merita di essere celebrata. Tante le iniziative attive da anni in Italia, tra i diversi Comuni. Dal 2023 a Trento, ogni nuovo nato registrato all’ufficio di Stato civile del comune riceverà in dono un cartoncino decorato a mano, una sorta di "diploma di nascita", realizzato dai ragazzi del laboratorio Articà di Anffas Trentino Onlus. Un'opera d'arte, nata dall'ingegno di qualcun altro. Un "ponte" che l’Amministrazione comunale ha deciso di costruire coinvolgendo le realtà del terzo settore, valorizzando il mondo del volontariato e al tempo stesso impreziosendo un documento dal grande valore simbolico.

Un'iniziativa annunciata il giorno dopo dello scoccare dei trentadue anni dall'introduzione della legge 113 (del 29 gennaio 1992), che obbliga i Comuni con più di 15 mila abitanti di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato residente sul territorio. A Trento, questo compito è assolto dall’Azienda Forestale, che cura la piantumazione e lo sviluppo della pianta, mentre l’ufficio di Stato civile, all’atto della registrazione, consegna alle famiglie il cartoncino contenente le informazioni sulla località e la tipologia scelte per l’albero. Ai genitori, se lo desiderano, viene invece lasciata l’opportunità di scrivere a mano il nome del proprio bambino.

Un'opera d'arte per una nuova vita

Il nuovo diploma è un cartoncino sul quale viene impresso un disegno "unico", diverso per ogni nuovo nato, dipinto a mano con motivi originali dai ragazzi di Articà. Come spiegato dal Comune, la collaborazione, totalmente gratuita, nasce in seguito alla risposta da parte dell’associazione alla manifestazione d'interesse pubblicata dal Comune, che si impegna a consegnare i cartoncini su cui verranno realizzate le decorazioni.

Prosegue parallelamente il progetto dell’Unicef a cui il Comune ha aderito dal 2003 "Per ogni bambino nato, un bambino salvato", che prevede il regalo di una pigotta alle famiglie dei nuovi nati. Si tratta di un percorso dal forte impatto sociale, che negli anni è diventato un simbolo di solidarietà e unisce chi realizza la bambola, chi la adotta e infine i bambini supportati da Unicef con i propri interventi. 

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