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Emergenza freddo / Centro storico / Via Lavisotto

Dormitorio inaugurato, Ianeselli pensa all’emergenza: l’ipotesi di aprire la sala d’attesa della Trento Malè

La sinergia tra Comune, Provincia e Diocesi ha portato ad aprire il dormitorio

La nuova palazzina di via Lavisotto, a Trento, ospita chi è senza fissa dimora già da qualche giorno, dal 28 di novembre per l’esattezza. L’inaugurazione ufficiale si è tenuta nella mattinata di sabato 17 dicembre, con l'arcivescovo monsignor Lauro Tisi, il sindaco Franco Ianeselli e l'assessore provinciale alla salute e politiche sociali Stefania Segnana.

Inaugurazione della struttura con posti letto per persone senza fissa dimora

La sinergia tra Comune, PaT e Diocesi

Il nuovo dormitorio permanente si trova in via Lavisotto 125, a Trento Nord. Lo stabile è di proprietà provinciale, che sorge su un terreno concesso in comodato d'uso gratuito fino al 2049 dal Comune di Trento. La gestione dei 24 posti letto è invece affidata alla Fondazione comunità solidale. 

Emergenza freddo: come reagisce Trento

L’edificio

L’edificio è suddiviso su due piani sostanzialmente indipendenti. Al piano terra avrà sede un housing temporaneo di sei stanze, per persone che seguono un percorso di "fuoriuscita dalla strada", finanziato anche con fondi del Pnrr ed il cui bando è in fase conclusiva.

Al primo piano si trova invece il dormitorio permanente con 24 posti letto, che si aggiunge a un’altra struttura, la San Giovanni vicino alla casa di accoglienza Bonomelli, per cercare, come ha sottolineato il sindaco Ianeselli durante l’inaugurazione: “Di aumentare le potenzialità di accoglienza della nostra città. Quest’anno possiamo contare su 50 posti in più durante tutto l’anno che diventano 74 in inverno proprio grazie al lavoro sinergico fatto con Provincia e comunità cristiana. Abbiamo dato anche una prima risposta al problema dei richiedenti asilo con i 24 posti delle scuole Bellesini aperti in soli tre giorni. Da quando abbiamo avuto l’onore di essere nominati Capitale europea del volontariato per il 2024 la nostra vocazione di accoglienza è ancora aumentata. Dobbiamo dimostrare di meritarci i nostri volontari”.

Questo però non è un punto di arrivo e a sottolinearlo, così come a ricordare che l’impegno deve essere mantenuto costante, è stato il primo cittadino: “Finché ci sono persone in strada che soffrono, non importa il loro status giuridico, dobbiamo pensare ad altre soluzioni: per esempio, in caso di aggravarsi dell’emergenza freddo, stiamo valutando la possibilità di ospitare altri bisognosi nella grande sala d’attesa della Trento Malè”.

Anche monsignor Tisi ha lodato la sinergia tra enti: “Oggi è un bel giorno. Qui in Trentino abbiamo risorse che altri territori non hanno. Grazie a tutti ma anche e soprattutto agli operatori di accoglienza stranieri che ci aiutano ad interagire con chi parla solo la sua lingua”.

L’assessore Segnana ha espresso soddisfazione per quanto è stato fatto, nel suo intervento: “Finalmente questo progetto - iniziato nel 2018 - è finito. Rappresenta un tassello importante del sistema di accoglienza provinciale, rivolgendosi in particolare alle persone senza fissa dimora che, nella stagione invernale, si trovano in una situazione di grave difficoltà. Quanto prima partirà anche l’housing sociale a piano terra”.

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