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Martedì, 19 Marzo 2024
Attualità Centro storico / Piazza del Duomo

Demattè chiude l'attività: novant'anni di storia ed emozioni

Un punto di riferimento per i trentini dagli anni Trenta con la signora Maria, poi fino al 1988 con Beniamino e ora con Stefano e Cristina che si apprestano a salutare i clienti con un velo di nostalgia

Dopo novant’anni di onoratissima carriera, la famiglia Demattè che gestisce una bottega in piazza Duomo, in centro a Trento, saluterà tutti i suoi clienti, con un pizzico di nostalgia ma con la consapevolezza di essere stato un punto di riferimento e un luogo dove poter trovare sempre qualcosa di particolare e di originale tra le vetrine e sugli scaffali del negozio. 

La storia di questa famiglia che ha servito i trentini per tanti anni, iniziò nel 1933, quando la signora Maria Vanzetta, nonna paterna dell’attuale gestore Stefano Demattè, aprì per la prima volte le porte di una bottega per offrire ai cittadini prodotti di qualità. La loro prima attività si trovava nel rione di San Martino, sempre a Trento. Poco prima della fine della guerra la signora Maria trasferì i suoi affari nel centro storico di Trento, l’ultimo trasferimento, quello che ha portato la famiglia Demattè nell’attuale posizione, avvenne nel 1966, l'anno dell'alluvione, quando approdarono su piazza Duomo.

Quel nome e quella passione per la bottega sono riusciti a sopravvivere per tre generazioni. Prima dal padre di Stefano, Beniamino, primo tra gli otto figli che la signora Maria ha messo al mondo. Dopo Beniamino, nel 1988, sono arrivati Stefano e suo fratello Corrado che hanno portato avanti la preziosa eredità di famiglia insieme fino al 1993. Poi, Corrado si è ritirato ed è arrivata la moglie di Stefano, Cristina, conosciuta per i suoi cesti e le sue coloratissime creazioni.

Demattè - foto di famiglia-2

Ora, però, la storia si ferma, perché i figli di Stefano e Cristina hanno preso un’altra strada. “Luca, Marco e Simone ci hanno aiutato molto - racconta Stefano in un fiume di ricordi ed emozioni -, ma hanno giustamente scelto altre strade. Non posso che ringraziarli. Ho anche proposto ai miei dipendenti se volessero gestire loro l'attività, ma hanno declinato la proposta".

Il lavoro di Stefano e Cristina è molto impegnativo. Tantissime ore di lavoro, notti insonni. “Sono più di 70 ore di lavoro a settimana – spiega Stefano -, dalla notte per andare a fare la spesa nei vari mercati, fino alle 8 di sera. Chiudo a malincuore, ma è arrivato il momento”. La tristezza per questa scelta ha toccato anche i clienti dei Demattè, chi lo manifesta con le lacrime, chi con una battuta e chi si dichiara chiaramente dispiaciuto per questo cambiamento.

"È davvero un lavoro tosto, i miei clienti mi vorrebbero qui fino a 200 anni, di quanto fosse bello il nostro rapporto me ne sono accorto ora. La gente ci vuole bene ed è bello chiudere così, con serenità e tutto questo affetto" racconta sorridendo Stefano che ricorda anche l'enorme cambiamento di Trento negli ultimi cinquant'anni: "negli anni Settanta tra centro e sobborghi, c'erano quasi un centinaio di botteghe, ora si contano sulle dita di una sola mano". 

Demattè-2

La storia, l’evoluzione, essere rimasti solidi e aver tenuto la bottega aperta reinventandosi e proponendo qualcosa di diverso dalla grande distribuzione, ha fatto la differenza. Ne è prova l’affetto dimostrato da parte delle persone, non solo per quanto i Demattè siano riusciti a offrire negli anni, ma anche per l’umanità che hanno saputo trasmettere. La vicinanza nei momenti difficili, come quando durante il primo periodo contrassegnato dal Covid, con le chiusure e il lockdown, iniziarono a fare le consegne. La dolcezza e la cura che Stefano e Cristina insieme a Barbara che lavora con loro dal 1987, Alessia, Thomas e Rosina, Giulia e Alessandro hanno avuto per tutti questi anni verso il cliente.

"La qualità del prodotto ha fatto molto, è vero, ma la differenza la fa il personale - sostiene Stefano -. Il cliente che entra nella bottega deve trovare ciò che non trova nella grande distribuzione. Per un cinquanta per cento l'ho fatto io con la scelta dei prodotti, ma per la restante parte sono stati i miei collaboratori che hanno sempre curato e coccolato le persone che entravano". 

L'anima della qualità rimarrà tra quelle mura che per tanti anni hanno accolto i trentini, ma anche i turisti. Al posto dell'ortofrutta Demattè arriverà una gelateria. Ad aprirla sarà il titolare della vicina locanda del GattoGordo. Si tratta di un'altra famiglia famosa a Trento per la qualità dei prodotti che propone alla clientela. Anni fa possedevano un’altra gelateria in città.

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