rotate-mobile
Trento / Centro storico

Il restauro interno della cattedrale: cosa stanno facendo

Un intervento che ha un costo pari a 8 milioni e 530mila euro, iniziato nel 2017 e che dovrebbe terminare nella primavera del 2023

I lavori di restauro interno della cattedrale di Trento proseguono e il cantiere è stato aperto giovedì 24 marzo all’arcivescovo Lauro Tisi, al presidente Maurizio Fugatti e all’assessore Mirko Bisesti. Guidati dal direttore del cantiere, l’architetto Ivo Bonapace e dal responsabile del procedimento, l’ingegner Edoardo Iob Tisi, Fugatti e Bisesti hanno avuto modo di conoscere da vicino, salendo sui ponteggi, lo stato di avanzamento dei lavori nella sezione orientale della cattedrale (transetto, tiburio, abside).

Restauro interno della cattedrale di Trento

Sono questi i lavori del terzo e ultimo lotto dell’intervento, iniziati nel 2017. I lavori sono a cura della ditta Lares di Venezia e proseguono con i restauri dei paramenti lapidei ed il consolidamento strutturale della fabbrica, sia per quanto riguarda i maschi murari e i piloni, sia per gli archi e le strutture a volta, con l’ausilio dei sistemi di indagine già utilizzati nelle precedenti parti dell’intervento.

Anche le superfici affrescate sul lato nord e sud del transetto sono in fase di restauro. In quella parte della cattedrale ci sono ben 24 preziosissimi dipinti del XII e XIII secolo per oltre cento metri quadrati di estensione complessiva. Le superfici affrescate, sottoposte a numerose indagini conoscitive e ai primi interventi di pulitura, stanno restituendo opere d’arte ormai quasi completamente celate da sporco e depositi che non consentivano di apprezzare più l’unicità e la ricchezza della superficie decorata.

Il coro ligneo settecentesco che si trovava nella zona absidale è stato smontato e portato da un’azienda locale specializzata per essere restaurato. Lo stesso è avvenuto per l’organo installato nell’abside e realizzato negli anni Trenta del secolo scorso. Inoltre, è iniziato anche il restauro delle superfici vetrate dell’abside. I lavori dovrebbero terminare entro la primavera 2023, nei tempi stabiliti, chiudendo così un restauro complessivo interno alla Cattedrale iniziato nel 2017, preceduto dal restauro esterno dei primi anni 2000.

L’importo complessivo dei lavori è pari a 8 milioni e 530mila euro di cui 2milioni e 750mila per interventi di consolidamento strutturale e miglioramento sismico e per interventi accessori di completamento. La provincia autonoma di Trento contribuisce coprendo il 75% del totale dei costi, il resto è a carico dell’Arcidiocesi di Trento e del Capitolo della Cattedrale.

"Il cantiere - commenta l’arcivescovo Lauro - ha raggiunto il cuore della Cattedrale, ponendoci continuamente davanti a nuove scoperte. In questi tempi drammatici, queste pietre ci riconciliano con l’umano, perché vi possiamo cogliere il genio e la fede di chi l’ha innalzate. Esse ci parlano di volti, storie e incontri che hanno caratterizzato la vita della nostra comunità e della Chiesa nei secoli. Devo esprimere un grande ringraziamento all’Ente pubblico per il suo fondamentale contributo e sono riconoscente al mio predecessore, monsignor Luigi Bressan, per aver fortemente voluto questo intervento: lui ha seminato, io semplicemente raccolgo".

Il presidente Fugatti ha sottolineato il ruolo chiave dell’ente pubblico nella realizzazione dei lavori: "La provincia riconosce in questa chiesa cattedrale un monumento di straordinario valore storico e artistico. La sua conservazione è un impegno a tutela della memoria e a custodia di un bene che appartiene al futuro dell’intera comunità. Ringrazio quanti stanno spendendosi con competenza e passione per restituirci presto il Duomo in tutto il suo splendore". Da parte dell’assessore all’istruzione Mirko Bisesti un pensiero al valore didattico e monumentale del Duomo di Trento: "Al di là di ogni credo, non si può che riconoscere il grande valore artistico e simbolico di un’opera come la nostra cattedrale. Uno scrigno prezioso, che va preservato e posto all’attenzione e all’ammirazione delle nuove generazioni".  

Durante l’incontro, progettisti e maestranze hanno voluto ricordare la recente scomparsa della ricercatrice milanese Giovanna Alessandrini, già direttrice dell’Istituto “Gino Bozza” del Cnr per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali, coinvolta sin dal 2000 nel restauro del duomo di Trento. Una donna considerata estremamente competente, con un'umanità immensa, generosa e con una grande dedizione.

Per la Provincia autonoma erano presenti in cattedrale, oltre a Fugatti e Bisesti, il Sovrintendente Franco Marzatico e l'architetto Fabio Campolongo. In rappresentanza della Diocesi, accanto al vescovo Lauro, il decano del Capitolo della cattedrale monsignor Lodovico Maule, l'economo Claudio Puerari, il direttore del Museo diocesano Michele Andreaus.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il restauro interno della cattedrale: cosa stanno facendo

TrentoToday è in caricamento