Cent'anni di cultura e di storia: buon compleanno biblioteca
Tra Settecento e Ottocento molti illustri personaggi, non solo trentini, offrirono le loro raccolte alla comunità, perché potessero essere di “pubblica utilità” e fossero accessibili agli studiosi
Sono trascorsi quasi cento anni da quando, quel v enerdì di fine dicembre venne ufficialmente inaugurata nel palazzo dell'ex Collegio dei Gesuiti la nuova sede della Biblioteca comunale di Trento. La data esatta è quella del 30 dicembre del 1921. L'importante anniversario viene celebrato con una mostra bibliografica e documentaria, allestita in sala Manzoni, che ripercorre un secolo di storia cittadina.
Tra Settecento e Ottocento molti illustri personaggi, non solo trentini, offrirono le loro raccolte alla comunità, perché potessero essere di “pubblica utilità” e fossero accessibili agli studiosi. L’interpretazione divergente del concetto di “pubblico” portò a lunghi e talvolta mai risolti contraddittori tra gli enti depositari dei fondi librari e archivistici. Di conseguenza i libri vagabondarono in lungo e in largo per tutta la città, e anche oltre; furono manipolati da decine di persone o dimenticati per anni in casse spostate talvolta senza conoscerne il contenuto, furono inventariati, catalogati e studiati, prima di trovare nel palazzo che li ospita attualmente una più consona sistemazione.
Nel percorso della mostra, tra libri antichi, documenti e immagini sarà possibile ripercorrere le vicende che hanno fatto crescere le raccolte e le collezioni librarie e che hanno trasformato un semplice luogo di studio in un istituto importante per la vita della comunità. Con questa iniziativa la Biblioteca intende anche ricordare la sua iniziale anima di “Biblioteca e Museo Civici”, mostrando immagini di preziosi oggetti che allora e fino all'immediato dopoguerra erano patrimonio del Museo Civico, mentre oggi, grazie a speciali convenzioni, sono collocati in alcune istituzioni museali cittadine.
La mostra verrà inaugurata giovedì 11 novembre alle ore 17.00 e rimarrà aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2022, dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 18.00. L'ingresso all'inaugurazione è su prenotazione, seguirà visita guidata gratuita per gruppi di massimo 10 persone. Altre visite guidate su prenotazione vengono proposte tutti i giovedi alle 17, sabato 11 e 18 dicembre alle ore 10.
Per prenotazioni e informazioni è possibile telefonare alle 0461 889540 o scrivere a biblioteca.conservazione@comune.trento.it. Per accedere ai locali della Biblioteca comunale è necessario esibire la certificazione verde Covid-19.
Cronistoria: le fasi più importanti della storia della biblioteca a partire dal 1921
1921 |
Il 30 dicembre viene inaugurata la nuova sede della biblioteca che, trasportata dal secondo piano del Palazzo municipale, occupa ora il primo piano del Palazzo ex Gesuiti di via Roma |
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1922 |
Legge sulla "copia d'obbigo". I tipografi depositano in biblioteca le opere stampate sul territorio regionale (dal 1930 solo quelle stampate sul territorio provinciale) |
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1933 |
Su pressione di alte gerarchie fasciste il Podestà licenzia il direttore Cesarini Sforza per passati limiti di età. Viene nominato commissario Italo Lunelli |
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1934 |
Viene approvato il nuovo Statuto della Biblioteca. Inizia la pubblicazione della "Rivista bibliografica della Venezia Tridentina" curata dalla Biblioteca |
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1943 |
In tempo di guerra il materiale più prezioso viene trasportato nella Banca Popolare, poi nelle cantine del Castello del Buonconsiglio poi presso l'Istituto della Sacra Famiglia in via Saluga e infine a Terlago |
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1945 |
Antonio Zieger, nominato Commissario dal CLN, riporta il materiale nella sede di via Roma |
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1946 |
il 20 maggio viene riaperta la Biblioteca |
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1953 |
Viene aperta la sezione musicale, se ne affida la cura a Renato Lunelli |
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1969 |
La sezione di pubblica lettura trova posto a piano terra delle sede di via Roma |
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1974 |
Viene inaugurata la nuova sede della Sezione di pubblica lettura nelle sale a pianterreno di Palazzo Thun. Il Servizio di pubblica lettura si stacca dalla Biblioteca comunale ed assume la denominazione di "Sala di lettura di via Manci" |
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1970-1995 |
Vengono progressivamente aperte le sale di lettura sul territorio comunale: 12 in una città di 100.000 abitanti. |
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1974 |
La sezione di Pubblica lettura si stacca dalla sede della Biblioteca comunale e viene trasferita nelle sale a pianterreno di Palazzo Thun. Assume la denominazione di "Sala di lettura di via Manci" |
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1981 |
Viene istituito il Catalogo bibliografico trentino (CBT), catalogo unico integrato delle biblioteche del Trentino. Nel 1984 è on line con il programma Dobis/Libis |
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1991 |
La Biblioteca cura la redazione della rubrica annuale "Pubblicazioni e contributi di storia e cultura trentina" sul periodico Studi trentini di scienze storiche e della Bibliografia annuale delle pubblicazioni trentine |
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1991 |
La Biblioteca è chiusa per consentire il restauro del palazzo ex Gesuiti. Riaprirà nella sede provvisoria in via Madruzzo nel Palazzo dell'ex Seminario minore |
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1993 |
Sala Manzoni diventa di proprietà del comune. Vi troverà sistemazione la Sala di pubblica lettura, spostata per consentire i lavori di ristrutturazione di Palazzo Thun |
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2002 |
Il 21 marzo la Biblioteca viene riaperta nel palazzo ex Gesuiti dopo un restauro durato un decennio |
La città: Trento nel 1921
"... è città di aspetto nobile e severo, ricca di ricordi romani e di superbi monumenti romanici e della rinascenza. Il rinascimento veneziano, che predomina negli edifici privati, vi assume forme austere, le quali bene si addicono alla maestà dei monti che fanno grandiosa cerchia alla città." Luigi Vittorio Bertarelli. Le Tre Venezie. Milano, 1920 (Guida d'Italia del Touring Club Italiano) Trento nel 1921 appartiene da 3 anni al Regno d'Italia, si estende su 1844 ettari, conta 35125 abitanti, che vivono in 2103 case. La temperatura media annua è di 12.3 C° con una piovosità di 1025 mm l'anno. La sua economia si basa ancora prevalentemente sul settore agricolo, mentre l'industria è poco sviluppata. Le scuole sono ben frequentate, tanto che il tasso di analfabetismo è molto più basso rispetto al resto d'Italia (3 %).
Alcuni numeri curiosi: in città possiamo contare 13 alberghi, 7 ristoranti, 6 caffè, 4 birrerie, 5 pasticcerie, 4 vetture con cavalli, 1 funivia, 4 teatri, 4 cinema, 5 librerie, 13 banche, 4 bagni pubblici, 8 parruccherie, 7 farmacie, 3 giardini pubblici, 7 conventi, 1 scuola di nuoto e 6 fotografi.
7 gennaio |
Si costituisce la SOSAT, Sezione operaia della Società degli alpinisti tridentini che si pone in contrasto con la tendenza elitaria che aveva contraddistinto fin dalla sua nascita la SAT |
11 gennaio |
Si costituisce una sezione dei Fasci italiani di combattimento. Mussolini manda Achille Starace a presiederla. |
15 maggio |
Elezioni per la Camera dei deputati del egno d'Italia alla quale partecipano anche i territori di recente annessione. Risultati nella circoscrizione elettorale di Trento: Partito popolare 35.921 (5 eletti, primo tra tutti Alcide Degasperi) Partito socialista 20.392 (2 eletti) |
3-5 giugno |
Si svolge il concorso ginnastico nazionale che promuove in città il basket, sport di "importazione americana". I primi canestri appaiono nel cortile delle scuole elementari di via Verdi. Arriva a Trento anche il calcio con la nascita dell'Associazione Calcio Trento. |
23 giugno |
Il Regio Decreto n. 887 sostituisce al codice penale austriaco (che conserva ancora la pena di morte) quello italiano |
28-30 settembre |
Si svolge a Trento il 26. congresso nazionale della Società Dante Alighieri |
11 ottobre |
Il re Vittorio Emanuele III e la regina Elena visitano la Venezia Tridentina. L'11 ottobre sono a Trento |
1 dicembre |
Censimento della popolazione del Regno d'Italia, l'ultimo gestito dai Comuni. Dati della Venezia Tridentina: Distretto di Trento: 105.347 abitanti, Città di Trento: 32.160 abitanti |
Il palazzo: ex-Collegio dei Gesuiti
Nel 1624, dopo più di settant’anni dai primi tentativi promossi dal cardinale Cristoforo Madruzzo per favorire la nascita di un collegio dei Gesuiti a Trento, i padri della Compagnia riescono a stabilirsi in città. Il loro arrivo era stato sollecitato anche dalla comunità cittadina fortemente interessata ad avvalersi della loro esperienza per mettere in piedi una struttura scolastica più stabile e organizzata di quelle offerte fino ad allora dai Teatini e dai Somaschi, ma altrettanto convinta della necessità di arginare la presenza della Societas in città tentando di impedire l’acquisto di beni immobili all’interno della cerchia delle mura urbane che consentissero loro di costituire un vero e proprio collegio.
Il 26 novembre 1625, superate difficoltà e resistenze, è il primo giorno di lezione della scuola gestita dalla Compagnia. Più di un centinaio di giovani trentini - in parte anche attratti dalla gratuità degli studi - si rivolgono ai Gesuiti per la loro formazione, per attestarsi un paio di anni più tardi su cifre oscillanti tra i 400 e 500.
Fu necessario ridimensionare l'iniziale ambizione dei Gesuiti di inserirsi al centro della città e acquistare in Via Lunga, l'attuale via Manci, la casa che Simone da Povo, erede di un antico casato, aveva messo in vendita: la casa, acquistata nell'anno 1648 grazie a una generosa elargizione del generale Mattia Galasso, non fu sufficiente per la fabbrica di Collegio, Ginnasio e Chiesa. I Gesuiti, che disponevano di scarsi capitali, si adattarono a ristrutturare la casa della famiglia da Povo e a edificare il Collegio; tre mesi più tardi aprirono anche una cappella. Grazie a una consistente donazione la costruzione del Ginnasio poté avvenire tra il 1686 e il 1690; il Collegio venne rifatto, secondo le linee ancora visibili fra il 1702 e il 1707 e, infine, tra il 1708 e il 1711 fu costruita la Chiesa di S. Francesco Saverio.