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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Aggressioni nelle carceri e carenza di personale, confronto a Roma: cosa è successo

La difficile situazione delle carceri affrontata dal ministro Cartabia con Fugatti e Kompatscher

Sono stati diversi e ripetuti nei mesi, gli episodi di violenza che si sono verificati all'interno del carcere di Spini di Gardolo. In prima linea i sindacati della polizia penitenziaria hanno più volte denunciato una carenza di personale, ma anche il presidente della Provincia Maurizio Fugatti non è rimasto immobile e, anzi, a inizio aprile ha anche inviato una lettera al ministro della Giustizia Marta Cartabia, con la quale ha accordato un momento di confronto giovedì 21 aprile. 

"Abbiamo ricevuto ampie garanzie dal ministero della Giustizia sulla definizione dei prossimi accordi pluriennali. Verranno attivati tavoli di confronto anche con il mef per concordare e stabilire gli standard di funzionamento degli uffici giudiziari” hanno dichiarato Fugatti e il vice Arno Kompatscher al termine dell’incontro. “Sono ormai più di quattro anni che la regione esercita le funzioni delegate, assumendosi la maggiore relativa spesa - spiega Fugatti -, senza che siano stati ancora stabiliti e concordati gli standard di funzionalità, nonché gli interventi da realizzare agli immobili. Come è noto, gli uffici giudiziari sono passati in gestione alla regione in una situazione di grave carenza di personale e, per quanto riguarda gli immobili, con notevoli problematicità strutturali e gestionali".

A dare il "colpo di grazia" a tutta la situazione, sarebbe poi stata l’emergenza sanitaria del 2020, protratta a tutto il 2021, con la conseguente necessaria sospensione dei concorsi banditi, combinata con il pensionamento di molti funzionari e cancellieri di grande esperienza. Uno scenario, questo, che ha determinato un ulteriore peggioramento della situazione che secondo la PaT tenderebbe ad aggravarsi sempre di più, in assenza di certezze per quanto riguarda le risorse finanziarie garantite o comunque disponibili allo scopo.

"La sottoscrizione degli accordi pluriennali - prosegue il presidente Fugatti - è infatti indispensabile anche per la quantificazione degli oneri da rimborsare alla regione per l’esercizio della delega, che ancora oggi, vengono riconosciuti limitatamente all’importo del contributo alla finanza pubblica in termini di saldo netto da finanziare dovuto annualmente allo Stato dalla regione, pari a 15 milioni e  91mila euro. Ritengo, quindi, importante riprendere con urgenza il confronto per la sottoscrizione definitiva del protocollo operativo, già sul tavolo del ministero e, soprattutto, degli accordi a carattere pluriennale, al fine di poter giungere a una conclusione positiva della vicenda”.

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