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Il rischio di zona rossa fino al 12 aprile e il benservito alla zona gialla (per ora)

Il bollettino della Protezione Civile di mercoledì 24 marzo ha registrato più di 21mila casi di positivi al coronavirus SarsCoV2 e 460 morti: questo significa che l'epidemia di Covid-19 in Italia continua a correre

Il Trentino rischia il prolungamento della zona rossa fino al 12 aprile con il report #44 dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute e con l'ordinanza del ministro Roberto Speranza. Insieme a lei, altre sette regioni d'Italia. A Roma, sul fronte rigorista, c'è addirittura chi vuole che la zona gialla scompaia dalla cartina dell'Italia fino a maggio. 

Il bollettino della Protezione Civile di mercoledì 24 marzo ha registrato più di 21mila casi di positivi al coronavirus SarsCoV2 e 460 morti: questo significa che l'epidemia di Covid-19 in Italia continua a correre. Vanno però anche menzionati i segnali positivi su base nazionale: si calcola che le terapie intensive potrebbero raggiungere il picco a giorni e quindi cominciare successivamente a scendere. Sul fronte decessi potrebbe volerci ancora una settimana, invece. Nelle analisi degli esperti anche l'indice di contagio Rt mostra segni di tendenza alla diminuzione. I dati del ministero della Salute indicano che i casi positivi sono stati il 13% in più rispetto a quelli delle 24 ore prima. Il tasso di positività è salito al 5,8%, lo 0,2% in più rispetto al 5,6% di 24 ore prima; calcolando invece il rapporto fra i casi positivi e i soli tamponi molecolari il tasso di positività è del 9%, con una flessione del 2%.

A fronte di questi dati il governo sta discutendo sulla possibilità di andare verso graduali riaperture con il decreto legge che è in programma per dare nuove regole a partire dal 7 aprile. Mario Draghi ha fatto sapere che si sta lavorando alla riapertura delle scuole fino alla prima media anche in zona rossa. Ma nel dibattito tra rigoristi e aperturisti c'è anche sul tavolo la possibilità di confermare il blocco della zona gialla in tutta Italia. Lasciando così in zona arancione tutte le regioni che non hanno numeri da area rossa ancora per qualche tempo, allo scopo di diminuire i contagi, fino a maggio. 

La differenza sostanziale tra zona gialla e arancione è l'apertura di ristoranti e bar. Per questo i soliti due fronti, ovvero rigoristi ed aperturisti, si stanno fronteggiando all'interno dell'esecutivo. Gli schieramenti sono sempre gli stessi: da una parte Partito Democratico, Liberi e Uguali e MoVimento 5 Stelle, dall'altra il centrodestra. La Lega e Forza Italia vogliono il ritorno della zona gialla e per ora Draghi ha sciolto il dilemma dicendo a tutti di guardare alla curva dei contagi: se scenderà sarà possibile togliere restrizioni, altrimenti no. Intanto per cinema e teatri slitterà la data del 27 marzo. 

Quindi, in zona rossa almeno fino a lunedì 12 aprile ci potrebbero essere: la Valle d'Aosta che rischia di entrare in zona rossa a partire dalla prossima ordinanza insieme a Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Piemonte, provincia di Trento, Marche, Lombardia e Puglia che sono già rosse da un paio di settimane, come il Veneto che però potrebbe avere una possibilità di finire in arancione da dopo Pasquetta. Il Lazio invece sembra certo del passaggio. 

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