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In Trentino frenano i ricoveri. Probabile un'altra settimana in giallo

Il parziale rallentamento delle ospedalizzazioni pare scongiurare la zona arancione. L'assessore Failoni rassicura i turisti: "Massimo impegno sulla sicurezza"

Il sistema pare reggere. Non c'è ancora l'ufficialità, ma i dati degli ultimi giorni sembrano scongiurare l'ipotesi di un passaggio in zona arancione per il Trentino a partire da lunedì 3 gennaio, come invece sembrava possibile se l'accelerazione della scorsa settimana fosse stata confermata in questa. Non significa che la situazione sia rosea, anzi. La provincia mantiente sempre "saldamente" due parametri su tre oltre i limiti della zona arancione. Decisivo l'andamento dei ricoveri in area medica, che è sì salito, ma non tanto da sforare il limite.

Andiamo con ordine, partendo dalle soglie. Come ricorda anche Today, per finire in arancione serve un'incidenza superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, il 30% di posti letto occupati da malati Covid nei reparti ordinari e il 20% nelle terapie intensive. Per la zona rossa invece incidenza sempre superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, 40% di posti letto occupati nei reparti ordinari e 30% nelle terapie intensive.

Al momento il quadro trentino, stando ai dati Agenas, è il seguente: dato dell'incidenza fuori scala intutto il Paese (la scorsa settimana secondo Agenas si è toccato il picco di 435,63 casi ogni 100mila abitanti), l'ultimo aggiornamento dell'Apss segnala il 26% di terapie intensive occupate (dunque oltre la soglia) e il 18% di posti non critici. Da segnalare anche che il dato sui posti letto in area medica è in calo, dopo aver toccato il massimo del 20% un paio di settimane fa. La speranza è che il trend in discesa continui.

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Intanto c'è chi, come l'assessore provinciale al turismo Roberto Failoni, prova a rassicurare: "Il Trentino sta accogliendo i turisti per le festività e la stagione invernale con la massima attenzione all’aspetto della sicurezza, in particolare di quella sanitaria" ha detto ai canali ufficiali della Pat, ribadendo la "sostanziale tenuta delle ospedalizzazioni".

Le regioni che rischiano la zona arancione subito

La Liguria più di tutte rimane con il fiato sospeso fino a giovedì, giorno dei dati cui fare riferimento. Il presidente Toti spiega: "La zona arancione è possibile ma non c’è nulla di scontato", perché, se i tre indicatori chiave stanno portando la Liguria oltre la zona gialla, mancano ancora poche unità per far scattare il superamento della soglia critica e, anche per solo un paio di ospedalizzati in meno, potrebbe "salvarsi" per altri 7 giorni. Dalla Regione sono cauti: ma la zona arancione scatterà il 3 gennaio o il 10 gennaio, con questa incidenza del virus difficilmente si eviterà l’arancione..

Oggi come oggi c'è preoccupazione oltre che per la Liguria, per la Calabria, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. "Se i ricoveri in area non critica arriveranno al 30%, il Veneto passa in zona arancione", ha affermato Luca Zaia, governatore del Veneto. "L'indice Rt è a 1,13, l'occupazione delle terapie intensive al 17%, quella dell'area medica al 18%. Quest'ultimo parametro ci tiene per ora agganciati al giallo, quando arriverà al 30% passeremo in zona arancione. Bisogna fare attenzione, i non vaccinati sono quelli in fascia di età più bassa", ha detto ancora snocciolando i dati. Martedì intanto, boom di contagi: +7.403, dato peggiore da inizio pandemia.

Le regole per la zona arancione

Serve il super green pass in zona arancione (e non in zona gialla) per le seguenti attività/luoghi/eventi: skipass, centri commerciali nei festivi e prefestivi, ristorante (anche albergo) all'aperto, piscine, spogliatoi, palestre e sport di contatto al chiuso e aperto, feste dopo cerimonie, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi all'aperto.

In zona arancione per gli spostamenti con un mezzo proprio dal comune di residenza verso altri comuni o fuori regione/provincia autonoma serve il green pass base oppure sono richiesti motivi di lavoro, necessità, salute, oppure, ancora, sono ammessi spostamenti per servizi non sospesi, ma non disponibili nel proprio comune. In zona gialla invece non c'è alcun limite per gli spostamenti in territorio regionale.

Il super green pass serve anche per molte altre attività, ma sono le stesse regole che valgono ormai in tutta Italia, in zona bianca, gialla e arancione, quindi non ci sono differenze. È questo quel che se ne deduce dall'analisi congiunta delle Faq, della ormai nota "tabella attività consentite con o senza green pass" pubblicata dal governo sul sito istituzionale e del decreto Natale (DL 221 del 24 dicembre 2021). In zona arancione, almeno per i vaccinati, non ci sono di fatto restrizioni impattanti. In zona gialla e bianca, a oggi, le restrizioni per chi non ha il super green pass sono le medesime.

Fonte: Today.it

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