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Covid: vittime e ricoveri troppo alti in Trentino, l'accusa dell'ex rettore Bassi

I conti non tornano: numeri più alti della media nazionale e di regioni ad alto rischio come la Campania

I positivi al coronavirus in Trentino sono molti di più di quelli contagiati ufficialmente, anche dopo l'introduzione nel conteggio dei positivi al test rapido. Questo spiegherebbe l'alto numero di ricoveri e, purtroppo, anche di morti. Ad intervenire nella questione è l'ex rettore dell'Università di Trento Davide Bassi attraverso il suo blog personale nel quale, già dalla prima ondata, fornisce analisi svolte a titolo personale sull'andamento della pandemia, non solo in Trentino, ma anche a livello nazionale e mondiale.

Bassi, fisico sperimentale e consigliere dell'Istituto Italiano di Tecnologia, lancia l'accusa sia alla Provincia che al Ministero sull'andamento dei contagi in Trentino. Non si tratta solo di mancata comunicazione dei dati ai cittadini, questione già sollevata a dalle opposizioni politiche e dal gruppo Sos Covid Trentino, ma di una vera e propria sotto-stima dei positivi tra la popolazione.

Dal mese di novembre, come ha dichiarato pubblicamente anche il dirigente del Dipartimento Prevenzione Antonio Ferro, ai positivi del test rapido non viene praticato il test molecolare, ma vengono messi automaticamente in quarantena. La Provincia ha iniziato a comunicare, separatamente, questo secondo dato ai cittadini solamente una settimana fa. Al tempo stesso, però, il Trentino ha da subito incentivato l'utilizzo dei test rapidi addirittura, caso pilota in Italia, facendoli eseguire alle farmacie.

"Per tutto il mese di novembre il Trentino ha dichiarato a livello nazionale un numero di attualmente positivi oscillante tra circa 2.000 e 3.000 persone. Con il Ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità a fare la gara a chi era più "struzzo". Perché sapevano, ma fin qui hanno fatto finta di non sapere", è la pesante accusa dell'ex rettore. Questo, come detto, spiegherebbe i valori decisamente sopra alla media nazionale per ricoveri e vittime.

Inoltre spiegherebbe anche perché in Trentino ultimamente non si registra quel calo di contagi che sta apparendo sempre più chiaramente a livello nazionale o in regioni, come la Campania presa ad esempio da Bassi, che erano rosse e ora sono diventate arancioni. "I dati più recenti del Trentino, oltre ad essere più alti, non mostrano ancora le tendenza a scendere che è invece ben presente nei dati nazionali e della Regione Campania. Segno di una situazione della pandemia che è molto più critica di quanto non emerga dai dati ufficiali dei nuovi contagi" scrive Bassi.

Come detto l'ex rettore punta il dito, più che contro la Provincia, contro il Ministero: "a mio parere l'anomalia trentina è dovuta anche al sostanziale fallimento dell'attività di controllo e sorveglianza che Ministero della Salute ed Istituto Superiore di Sanità avrebbero dovuto esercitare". Come ha sempre ripetuto anche il governatore Maurizio Fugatti: "E' il Ministero che non ce lo chiede". Da giovedì scorso non ci sono più scuse: vengono comunicati anche i positivi del test rapido e, come scriviamo quotidianamente anche su queste pagine, il numero di positivi è praticamente raddoppiato

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