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Superbonus 110%, il nuovo calendario e le novità

Scattano le misure antifrode e arrivano nuove date per i lavori. Attesa la proroga per le abitazioni unifamiliari

Il superbonus cambia pelle. Tra una settimana, a partire dal primo maggio, scattano le misure antifrode previste da tempo. Nel corso della prossima settimana ci sarà anche il nuovo calendario per i lavori nelle villette.

Sicurezza sul lavoro, l'edilizia nel mirino dei carabinieri di Trento

Tutte le date chiave

La prima data chiave è il 29 aprile, quando si stoppa la corsa dei privati alle cessioni di crediti collegati a lavori svolti nel 2021. Termina il meccanismo di cessione per come lo abbiamo conosciuto. Dal primo maggio, invece, i crediti ceduti non potranno più essere spacchettati. Nessuna cessione parziale. A ogni credito verrà "legato" un codice identificativo, da mettere nero su bianco nelle comunicazioni di cessione e sconto: in questo modo si potrà analizzare il percorso che ha seguito quel bonus, rendendo quasi impossibile perdere le tracce con acquisti e o vendite successive. Proprio in questi passaggi finora si sono create quasi tutte le opacità.

A partire dal 28 maggio, per i lavori edili di importo superiore ai 70mila euro le agevolazioni saranno concesse solo se nelle fatture e nei contratti sarà indicato che le opere sono eseguite da imprese che applicano il contratto collettivo nazionale (Ccnl) dell’edilizia. Altrimenti non ci sarà il visto di conformità.

Per i lavori con superbonus nelle abitazioni unifamiliari si va verso una sintesi nel prossimo decreto Aiuti. Tra esecutivo e maggioranza parlamentare appare sempre più solido un compromesso. Al momento, infatti, queste unità devono attestare entro il 30 giugno l’effettuazione di almeno il 30 per cento dei lavori per poter usufruire del bonus fino alla fine del 2022. La proroga allo studio dovrebbe arrivare fino al 30 settembre, dando tre mesi in più per raggiungere il requisito del 30 per cento e, poi, chiudere i lavori entro dicembre.

La legge di conversione del decreto Bollette ha infine introdotto la quarta cessione: sarà possibile solo tra banca e correntista e solo a condizione che siano state esaurite le precedenti tre cessioni. Si tratta di un modo per consentire agli istituti di scaricare una parte dei crediti ai propri correntisti. Quasi tutti i principali istituti di credito italiani hanno già bloccato o fortemente rallentato l’attivazione di nuove pratiche legate all’acquisto di crediti fiscali perché la capienza fiscale massima è stata quasi raggiunta. Il mercato vale qualcosa come 40 miliardi.

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