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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I sindacati dell'edilizia si mobilitano: "Basta temporeggiare sulla sicurezza"

Dopo l'incidente mortale di venerdì in un cantiere di Lavarone, scatta lo stato di agitazione

I sindacati dell'edilizia proclamano lo stato di agitazione. Una notizia che era nell'aria, dopo il drammatico incidente di venerdì 8 ottobre, nel quale Ladilau Balogh, operaio 61enne, ha perso la vita in un cantiere. A tal proposito, le sigle hanno fatto sapere di essere pronte a costituirsi parte civile in un eventuale processo. Si tratta della decima vittima sul lavoro registrata in Trentino dall'inizio dell'anno, un dato che i sindacati avevano già definito "sconcertante".

E per fare il punto della situazione, lunedì 11 a Trento è andata in scena una conferenza stampa, cui hanno partecipato Sandra Ferrari, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti, i segretari generali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. Le sigle si sono dette pronte a mobilitare i lavoratori se non si farà finalmente qualcosa di concreto per assicurare adeguate misure di sicurezza nei cantieri.

"Stando ai dati Inail tra gennaio e agosto si sono verificate 302 infortuni nei cantieri edili contro i 234 dello stesso periodo dell’anno scorso" hanno detto i tre sindacalisti. "Per noi quel dato è sotto rappresentato: ci sono lavoratori che operano con partita Iva, altri che per paura preferiscono non denunciare".

Secondo le sigle inoltre, il comparto edile è molto frammentato: in uno stesso cantiere operano una molteplicità di figure professionali con contratti diversi, che non facilitano prevenzione e controlli. "Di fronte a questa situazione bisogna mettere in campo tutte le misure per contrastare un fenomeno che è destinato a crescere. In questo senso ribadiamo la necessità di andare oltre le mere statistiche e di guardare al futuro. Allo stesso tempo è importante ragionare con responsabilità su un contratto unico per superare la frammentazione".

La proposta dei sindacati è quella di introdurre una nuova figura nel rinnovo del contratto territoriale, quella del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale: "Non si tratta di una figura punitiva, gli Rlst sono figure che girano nei cantieri, valutano i rischi, fanno prevenzione. Sarebbero un supporto fondamentale anche per gli enti ispettivi in grave carenza di organico. L’opposizione dei datori di lavoro è incomprensibile, se realmente come professano a parole, tengono alla sicurezza".

Fillea, Filca e Feneal hanno insistito anche sul tema della formazione: "Molti operai sono di primo ingresso, moltissimi sono stranieri. Serve un’adeguata formazione sui temi della sicurezza, per rendere i lavoratori anche consapevoli dei rischi”, hanno insistito i tre segretari. Formazione che dovrebbe riguardare anche i datori di lavoro: "Se non si investe su un cambiamento di cultura e su una costruzione di consapevolezza è difficile pensare di arginare in modo significativo il problema della sicurezza" hanno evidenziato Ferrari, Bignotti e Salvetti.

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