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Sensori nei marsupi dei bambini per monitorare distanze e comportamenti: ecco il progetto

Al via due progetti sperimentali nelle colonie estive, con possibilità di usare i nuovi sensori di Fbk anche nelle scuole

Un marsupio con dei sensori per ricostruire tutti gli spostamenti, le interazioni ed i contatti tra bambini durante le colonie estive, per poter monitorare i loro comportamenti e creare stime di rischio per la diffusione del coronavirus. E' quanto sperimentato in due centri estivi grazie ad un progetto della Fondazione Bruno Kessler.

Nella colonia estiva della cooperativa Incontra ad Andalo i sensori sono stati introdotti dal 17 al 21 agosto coinvolgendo 3 gruppi per un totale di 21 bambini con età 9-13 anni e 5 animatori. Nella coloia estiva di Povo ella cooperativa Kaleidoscopio i sensori saranno introdotti dal 24 agosto al 4 settembre coinvolgendo 3 gruppi per un totale di 23 bambini: 2 gruppi con fascia 6-10 anni ed un  gruppo con fascia 11-14 anni, oltre a 3 animatori.

“Ritornare nei luoghi della socializzazione dopo l'emergenza Covid-19 – ha dichiarato il Dirigente generale dell’Agenzia per la famiglia Luciano Malfer - comporta l'esigenza di controllare e monitorare il rispetto delle norme stabilite per garantire la sicurezza negli spazi sociali di convivenza tra cui, in primis, il distanziamento fisico stabilito in un metro di separazione.

La tecnologia utilizzata si basa sui sensori “Janus”, sviluppati dall’unità di ricerca E3DA (Energy Efficient Embedded Digital Architectures/Architetture Digitali Efficienti Energeticamente) di FBK, è volta a registrare i movimenti e le interazioni sociali faccia a faccia e a favorire un cambiamento di comportamento in bambini e addetti ai lavori, che deve essere affiancato da un percorso educativo, finalizzato a promuovere consapevolezza e senso di responsabilità reciproca.”

“La ricerca che sta dietro alla realizzazione di questi sensori – commenta Amy Murphy, ricercatrice senior di E3DA – è stata realizzata assieme al Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione dell'Università di Trento e ad altri partner grazie ai finanziamenti della Fondazione VRT (Fondazione per la Valorizzazione della Ricerca Trentina) e della comunità europea (EIT Digital) ed ha permesso di ottenere una maggior accuratezza nella misura delle distanze rispetto alle tecnologie esistenti pur mantenendo un’ottima efficienza energetica.”

“Tutti gli eventi registrati dai sensori vengono memorizzati e possono permettere la ricostruzione di eventuali catene di contagio nel caso in cui un operatore o un fruitore del servizio dovesse risultare positivo al Covid-19 – ha dichiarato Bruno Lepri, responsabile dell’Unità di ricerca MobS (Mobile and Social Computing Lab) di FBK. In concreto, ogni sensore indossato da ciascun bambino legge anche i sensori indossati dagli altri bambini e registra i tempi in cui giocano e stanno assieme e le relative distanze fisiche".

I dati sono ovviamente forniti in forma anonima e non rilevano dati sanitari. Questa tecnologia potrebbe essere utilizzata anche nelle scuole in vista di un possibile ritorno del contagio in autunno. A fine settembre FBK renderà noti i dati registrati dai sensori ed è ipotizzabile, ma non ancora confermato, che i sensori verranno introdotti in una scuola provinciale per proseguire la fase di sperimentazione anche all’interno degli ambienti scolastici.

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