Scuole sicure, Ferro: "Potenziare vaccinazioni e diagnostica per la fascia 5-11"
Il dg di Apss e presidente della Società italiana di igiene: "La chiusura delle scuole non influisce sui contagi, che nascono per lo più in famiglia"
Spingere sulla vaccinazione pediatrica e sulla diagnostica, permettendo un accesso tempestivo ai test per mantenere attivo il contact tracing nelle comunità scolastiche. È la ricetta sostenuta dalla Siti (Società italiana di igiene, medicina preventinva e sanitò pubblica) nell'ultimo position paper firmato dal presidente Antonio Ferro, che è anche direttore generale dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari.
In questa fase - si legge -, la diffusione del virus investe la popolazione in età scolastica "con numero di contagiati elevatissimo e prevedibile incremento a gennaio". Tuttavia, "il rapido aumento nella popolazione infantile mostra come la chiusura delle scuole non abbia influito in modo determinante sulla riduzione dei casi, che è per lo più di origine intra-familiare". Questo "conferma la necessità di assicurare la riapertura delle scuole senza ulteriori periodi di chiusura" ma tenendo conto di una serie di raccomandazioni, "tra cui quella di promuovere in tutti i modi la vaccinazione sopra i 5 anni e le terze dosi agli over 12".
La prima è quella di "promuovere in ogni occasione la vaccinazione" tra 5 e 11 anni, anche con strategie mirate di informazione, counselling e catch-up, maratone vaccinali, e i richiami per la terza dose, nella tempistica prevista, per la fascia di età 12-18 anni. I vaccinati con almeno una dose nella fascia d'età compresa fra 5 e 11 anni, infatti, risultano essere ancora solo l'11%, mentre nella fascia di età tra 12 e 19 anni sono il 74%.
Si raccomanda poi di non consentire l'accesso a scuola in presenza di sintomi compatibili con Covid-19 (raffreddore, mal di gola, dolori muscolari) o temperatura oltre 37,5 gradi. E, ancora, di intensificare misure come igiene delle mani, distanziamento, utilizzo di mascherina FFp2 in tutti gli ambienti, ricambio d'aria con frequente apertura di porte e finestre, limitazione degli assembramenti.
Potenziare, la rete diagnostica di prossimità, in modo da garantire a tutti i soggetti sintomatici il tempestivo accesso ai test e mantenere nelle comunità scolastiche attività di contact tracing. Infine la Siti propone di valutare "strategie di test-to-stay alternative alla quarantena" nel caso di contatto con un positivo, supportate negli Usa dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) per favorire la didattica in presenza.