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Screening di massa in Alto Adige: il programma di elaborazione dati è trentino

La Provincia autonoma di Bolzano si è rivolta all'Università di Trento per avere il quadro della situazione con i dati raccolti dai test che verranno effettuati su gran parte della popolazione

L'Alto Adige si prepara allo screening di massa: nel weekend del 20/22 novembre saranno somministrati alla popolazione, su base volontaria, 350.000 tamponi per avere un quadro completo della diffusione del coronavirus nella provincia. Si tratta di un'operazione unica finora in Italia. Per la raccolta e l'elaborazione dei dati la Provincia autonoma di Bolzano si è rivolta al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Trento. 

"Una simulazione logistica di questa portata è infatti una macchina complessa - spiega Francesco Pilati, professore del Dipartimento -, occorre prevedere con la massima precisione possibile i carichi di lavoro, le tipologie e la numerosità del personale specializzato da coinvolgere, i materiali di consumo, la strumentazione, gli spazi minimi necessari e non ultimo, tempi di esecuzione dell’intervento e la lunghezza delle code. Per armonizzare tutte queste variabili è stato sviluppato prototipo innovativo di “Digital Twin”: una replica virtuale di una situazione fisica reale, che solitamente si applica ai processi produttivi, sistemi logistici e distributivi complessi".

«Per conoscenza diretta – commenta il professor Giandomenico Nollo – sappiamo come Germania e Inghilterra stiano approntando i propri piani vaccinali e analogamente organizzando cliniche per la vaccinazione di massa per tutta la popolazione. Il piano tedesco, per esempio, sembra prevedere la conservazione delle dosi vaccinali in un deposito centrale e la loro successiva ripartizione a più di 60 centri regionali, con la possibilità di utilizzare i padiglioni delle fiere per la vaccinazione degli oltre 80 milioni di tedeschi. Il lavoro svolto in questi mesi ci dà un vantaggio competitivo che possiamo e dobbiamo sfruttare. Stando alle ipotesi di questi giorni, all’inizio del prossimo anno si potrebbe voler vaccinare 14 milioni di italiani, ovvero il 23% della popolazione con due dosi da inoculare a 14 giorni di distanza. Riportando questo tema al caso della nostra provincia, si dovrebbero vaccinare 124 mila persone. Con i nostri modelli con sette grandi palazzetti dello sport o analoghe strutture al chiuso l’operazione potrebbe essere ordinatamente conclusa in 28 giorni».

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