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Sanità, perché gli infermieri scioperano?

Nursing Up: "La sanità pubblica trentina è sempre più in crisi, i suoi professionisti sanitari in fuga"

Infermieri in sciopero venerdì 8 aprile, a comunicarlo è Nursing up che lo ha proclamato a livello nazionale. Una manifestazione, quella trentina, che vuoel sollecitare la giunta provinciale e a Apran ad attivare il tavolo contrattuale e a dare risposte ai professionisti. "La sanità pubblica trentina è sempre più in crisi - si legge nella nota di Nursing Up -, i suoi professionisti sanitari in fuga, urge pertanto l’immediata attivazione del tavolo contrattuale, servono risposte celeri e l’attivazione di un'area contrattuale specifica per i professionisti infermieri e sanitari, che finalmente garantisca loro la giusta valorizzazione giuridico-economica".

Un sistema da cambiare, da rivedere e ammodernare, quello di contrattazione collettiva che per i sindacati "Penalizza infermieri e professionisti sanitari del comparto sanità  e delle Apsp, misconoscendo competenze elevate, sacrifici e responsabilità, a favore di un'omogeneizzazione giuridico-economica ormai anacronistica ed appartenente a logiche del passato, che continua a trascinarci inesorabilmente verso il basso, omologandoci di fatto con categorie di lavoratori che nulla hanno in comune con noi in termini di formazione e responsabilità".

Grandi le responsabilità che gravano sulle spalle di infermieri e professionisti sanitari, con la legge 42 del 1999 gli infermieri sono diventati professionisti sanitari, ma il contratto di lavoro non è ancora stato adeguato al nuovo status giuridico. "Siamo tra i peggio pagati in Europa, a fronte di un altissimo profilo di competenza" denunciano i sindacati.

La sede nazionale di Nursing Up ha proclamato su tutto il territorio italiano una giornata di sciopero nazionale per l'8 aprile, che coinvolgerà anche il Trentino, sono queste le principali motivazioni:

  • un’area di contrattazione separata per le professioni sanitarie del comparto
  • uno sviluppo di carriera verticale e orizzontale (fasce) che riconosca l’anzianità di servizio e le funzioni di coordinamento, specialistiche ed esperte
  • il finanziamento e la previsione dell’indennità di specificità infermieristica e di quella di tutela del malato e di promozione della salute
  • attivazione dei nuovi incentivi legati all’emergenza Covid
  • l’inserimento delle professioni in quelle usuranti
  • l’ampliamento del part-time, che tenga conto delle situazioni familiari più disagiate
  • il miglioramento delle condizioni di lavoro, a partire dell’implemento della sicurezza contro le aggressioni sul lavoro e di adeguate assunzioni
  • l’attivazione della libera professione intramoenia, come per i medici
  • l’implemento delle indennità legate alla turnistica e pronta disponibilità
  • la previsione in orario di servizio dell’aggiornamento professionale per i professionisti del comparto, con riduzione del debito orario settimanale degli stessi, come già avviene per i medici

Come spiegato dai sindacati, diversamente da quanto accaduto a Bolzano, in Valle d’Aosta e sul territorio nazionale, la Provincia di Trento non ha ancora finanziato gli arretrati del contratto 2019/21 e le indennità di specificità infermieristiche e per le professioni sanitarie, per il momento ha solo dichiarato l’impegno a garantire tale finanziamento nel corso del 2022, con il protocollo d’intesa firmato con loro il 15/12/2021.

Ora più che mai è indipsensabile individuare meccanismi virtuosi per attrarre e trattenere i professionisti sanitari sul territorio e adottare meccanismi di valorizzazione. "Assistiamo - proseguono i sinacati - all’adozione di pericolose scorciatoie che prevedono la promozione sul campo di personale senza un’adeguata formazione, preoccupante l’esempio della creazione della figura professionale ausiliaria nelle Apsp, formata con un corso di 68 ore, a fronte delle 1400 ore di formazione necessarie invece ad acquisire il titolo di Oss".

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