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Si tenta la mediazione sullo sciopero del 16, i sindacati vogliono un incontro con Fugatti

La Provincia propone un emendamento per sbloccare il rinnovo del pubblico impiego. La replica: "Aspettiamo la convocazione"

La notizia arriva nel tardo pomeriggio di lunedì 6 dicembre, tramite un comunicato stampa della Provincia autonoma di Trento. La giunta - si legge - ha deciso di proporre che gli oneri per il rinnovo dei contratti collettivi provinciali di lavoro siano riferiti al triennio 2019-2021. Il tutto tramite un emendamento alla legge finanziaria depositato dalla giunta su proposta del presidente Maurizio Fugatti.

La mossa dell'amministrazione riapre la trattativa con i sindacati, pronti allo sciopero per il prossimo 16 dicembre dopo che il discorso sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego sembrava arenato su un binario morto.

Ora, con l'emendamento alla finanziaria, ci sono sul tavolo 63,3 milioni di euro per l'anno 2022 mentre sono confermati gli ulteriori 63,3 milioni di euro per il 2023 e altrettanti 63,3 milioni per il 2024.

Il provvedimento, fa sapere piazza Dante, riguarda tutto il personale del pubblico impiego, dipendenti provinciali e degli enti strumentali, personale insegnante delle scuole a carattere statale, dell'infanzia provinciale ed equiparate e dei centri di formazione professionale. Per tutto il personale è aggiunta anche la corresponsione dell'indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2022-2024 nella misura percentuale definita dalla normativa statale.

Per quanto riguarda il riconoscimento anche degli arretrati del triennio 2019-2021, "la Giunta provinciale, constatata l'impossibilità di farvi fronte in sede di bilancio preventivo, esprime tuttavia il convincimento che l'operazione potrà essere utilmente rivalutata in sede dell’assestamento di bilancio 2022".

Lo stesso presidente Fugatti commenta la nota ufficiale della Pat: "L'emendamento in finanziaria dimostra quanto abbiamo sempre detto sul contratto pubblico, ovvero che ci saremmo impegnati a stanziare le risorse necessarie qualora si fossero rese disponibili, come è effettivamente successo".

Non è ancora il momento della pace definitiva. In serata infatti le sigle sindacali hanno confermato che al momento lo sciopero resta confermato, a meno che il presidente Fugatti non incontri personalmente i rappresentanti dei lavoratori. I segretari provinciali di Fp Cgil, Flc Cgil, Cisl Fp, Cisl SCuola, Uil Fpl Sanità, Fenalt, Nursing up e Satos considerano quello che arriva dalla Provincia "un segnale importante", ma al momento di passi indietro non se ne parla.

"Non è possibile fermare lo sciopero programmato per il 16 dicembre se non ci sarà, prima di quella data, una convocazione formale in cui si spiegano ai rappresentanti dei lavoratori pubblici trentini i termini precisi degli stanziamenti previsti, le coperture e le prospettive per tutti i periodi indicati" scrivono i sindacati.

"Pertanto - concludono le sigle - chiediamo una immediata convocazione delle categorie del pubblico impiego e della scuola: per avere informazioni di prima mano e non dover continuare a leggere - sui media e sui giornali - gli elementi via via emergenti di una vertenza così importante ma per la quale, finora, il presidente Fugatti non ha mai trovato il tempo di ricevere i sindacati".

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