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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia

Savoi (Lega): "Al nord la mafia l’hanno portata i siciliani e i calabresi"

Putiferio in Consiglio provinciale per le dichiarazioni di Morra (Antimafia) sul "difetto di intelligenza" di Fugatti che non ha avuto "il minimo sentore" che ci fosse la mafia in Trentino

“Al nord la mafia l’hanno portata i siciliani e i calabresi”. Sembra una dichiarazione dello scorso decennio, quando si ripeteva che la mafia era un problema del Sud e che la società del Nord era sana. Invece siamo nel 2022, in Trentino. Le parole sono del consigliere provinciale in quota Lega Alessandro Savoi e sono state pronunciate nella mattina di mercoledì 11 maggio: in aula è scoppiato un putiferio per le parole pronunciate dal presidente della Commissione antimafia Nicola Morra al termine della due giorni di audizioni in Trentino.

Riferendosi al presidente della provincia Maurizio Fugatti, Morra ha detto: “A precisa domanda ha affermato di non aver avuto il minimo sentore di ciò che stava accadendo. Ci si deve domandare se è difetto di intelligenza o altro...". I segnali della presenza mafia - ha ribadito infatti il senatore, ex movimento cinquestelle - in Trentino c'erano dagli anni Ottanta.

La replica della maggioranza non si è fatta attendere: “Sono allibito dalle parole di Morra, lui che viene dalla regione più mafiosa d’Italia, e guarda caso i maggiori indagati nel processo Perfido sono calabresi - ha detto Savoi -. In val di Cembra siamo gente per bene e la mafia l'hanno portata quelli della Calabria. Morra torni a casa sua che la mafia comanda al Sud e al Nord l'hanno portata i calabresi e i siciliani. Il Trentino era un territorio sano".

Le polemiche erano cominciate già ieri con le dichiarazioni indignate del vicepresidente del Consiglio regionale (Lega Salvini) Roberto Paccher. Che oggi in Consiglio ha ribadito: "Tutti i presidenti che hanno guidato il Trentino hanno contrastato le infiltrazioni della criminalità. Non abbiamo bisogno di lezioni da parte di nessuno".

Ma per difendere Fugatti è intervenuto anche il centrosinistra: "Le parole di Morra sono state inopportune e anche sconsiderate: su temi come quello della criminalità non si possono fare battute - ha detto il dem Giorgio Tonini -. Nemmeno per scherzo si può insinuare che qualcuno può essere complice della mafia senza averne prove. L’organismo trentino è sano, ma in una crisi tanti settori d’impresa possono cadere vittime della criminalità". "Dov'è il governo che dice che una porzione del territorio trentino addirittura è in mano a chissà chi - si è chiesto restituendo la palla al mittente il consigliere di Onda civica Filippo Degasperi -. Che Morra ci mandi un prefetto di 'ferro' che risolva la questione". Il riferimento è alla situazione nel Comune di Lona Lases. "La comunità di Lona Lases non è composta da indagati ma da ottime persone che stanno vivendo con fatica e senso di umiliazione questo periodo", ha concluso Vanessa Masè (La Civica).

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