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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'Azienda sanitaria sospende 386 operatori perché non vaccinati

Apss pubblica i numeri. Fp Cgil: "In sofferenza dialisi, pronto soccorso, attività operatoria e case di riposo"

Scattano 386 nuove sospensioni per il personale sanitario non vaccinato. Lo ha deciso l'Azienda provinciale per i servizi sanitari, una volta concluso l'iter previsto dalla normativa. Per quanto riguarda la prina tranche di persone che lavorano in Apss, fa sapere l'Azienda sanitaria, su 117 soggetti sospesi inizialmente, attualmente sono 94 quelli tutt’ora sospesi poiché gli altri hanno scelto di aderire alla vaccinazione.

A questi si aggiungeranno, come detto, altri 386 operatori sanitari, tra dipendenti di Apss, case di riposo o sanità privata: la seconda tranche di accertamenti si è infatti conclusa giovedì 28 ottobre, ed è stato accertato l'inadempimento vaccinale per 150 operatori di Apss, 47 dei quali non sono attualmente in servizio per vari motivi, e di altri 236 operatori sanitari non di Apss.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i 150 operatori di Apss si tratta di 5 medici, 62 infermieri, 28 tecnici sanitari, un'ostetrica, due psicologi e 52 operatori socio sanitari.

"Le sospensioni dal lavoro verranno consegnate brevi manu con un colloquio per cercare fino all'ultimo di convincere i sanitari alla vaccinazione. La vaccinazione - commenta l'Apss in una nota - rimane un dovere etico e morale per un professionista prima ancora di essere un obbligo di legge. Queste sospensioni si ripercuoteranno in particolare su alcune unità operative ma Apss conta di riuscire a garantire nel complesso le attività sanitarie".

E nonostante secondo l'Azienda il numero di inadempienti si sia molto ridotto (ad un primo esame erano emersi circa duemila operatori non in regola), è inevitabile che ci siano dei settori a rischio data la carenza di personale.

Secondo quanto riferito da Marco Cont, della Fp Cgil, sono tre le aree con le maggiori criticità: dialisi, pronto soccorso e attività operatoria. "Il problema per la dialisi era già noto e l’Azienda ha detto che farà quanto possibile per garantire il servizio. Al pronto soccorso mancano soprattutto gli oss; per l’attività operatoria pesa l’assenza di infermieri strumentisti e infermieri di anestesia: carenza molto difficile da tamponare vistala particolare qualifica" commenta il sindacalista. Questo, senza considerare le 236 sospensioni 'esterne' all'Apss, che potrebbero colpire pesantemente le case di riposo e le strutture della sanità privata.

"Le dotazioni organiche non rispondono alle esigenze e la cosa era nota fin da prima della Pandemia. Abbiamo sottolineato che anche la parte amministrativa ha subito fortissimi aggravi dei carichi di lavoro e che, dunque, anche per questi professionisti servono risposte. Siamo stati informati - conclude Cont -, che per gli infermieri c’è una graduatoria con 200 persone: di queste, 18 stanno già lavorando in Azienda sanitaria, 75 lavorano nelle case di riposo, gli altri sono possibili prossime assunzioni. C’è una graduatoria anche per gli oss, ma si fatica ad assumerli perché, a nostro giudizio, risulta poco attrattiva la proposta del contratto di un anno".

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