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Sanitari non vaccinati, scatta l'iter per la sospensione dal servizio

Sono in tutto 679 gli operatori non immunizzati, tra cui 143 dipendenti dell'Apss

È ufficialmente partito l'iter per la sospensione dal servizio degli operatori sanitari trentini non ancora vaccinati contro il Covid 19. Nei prossimi giorni, come aveva anticipato l'Azienda provinciale per i servizi sanitari, arriveranno le note dell’autorità vaccinale di avvio della procedura di sospensione. In tutti 560 atti, che saranno recapitati agli operatori, ai loro datori di lavoro e ai rispettivi ordini professionali. 

Con questo adempimento - fa sapere la Provincia autonoma di Trento in una nota - parte quindi l’iter procedurale previsto dalla normativa che prevede la sospensione dall’esercizio della professione degli operatori sanitari non vaccinati. Sarà poi compito del datore di lavoro (pubblico o privato) verificare la possibilità di assegnare la persona ad altra mansione e, in caso di impossibilità, sospenderla dal lavoro.

Entrando nel dettaglio dei numeri, lo scorso luglio sono stati spediti 860 inviti contenenti l’appuntamento per la somministrazione del vaccino e la scorsa settimana sono scaduti i termini entro i quali presentare l’attestazione di avvenuta vaccinazione: dopo le verifiche risultano non vaccinati 679 operatori sanitari, da cui però vanno escluse 119 persone, che hanno motivato la mancata vaccinazione (perché, ad esempio, in aspettativa). Da qui il totale di 560.

Per quanto riguarda i dipendenti dell'Azienda sanitaria, sono 143 le persone non vaccinate: 58 operatori socio sanitari e 85 di altro profilo sanitario. La maggior parte (114) lavora nel Servizio ospedaliero provinciale (prevalentemente oss/altri ruoli di assistenza e personale infermieristico) e un numero decisamente inferiore (27) lavora nel Servizio territoriale.

Oltre agli operatori che stanno per ricevere la lettera dell’autorità vaccinale ci sono poi circa altri mille sanitari che hanno risposto formalmente ad Apss motivando la mancata vaccinazione. Per questi soggetti si sono concluse le valutazioni delle varie giustificazioni da parte di una commissione interna di Apss e, nel caso non siano state ritenute sufficienti le motivazioni alla non vaccinazione, ci sarà la convocazione d’ufficio per la somministrazione del vaccino.

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