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Nelle residenze per anziani una messa tra ricordo del lutto e ottimismo per il futuro

L'assessore Segnana: "Nelle strutture porte aperte alle famiglie, ma rispettando le norme"

Giornata importante quella di sabato 17 luglio per tanti anziani ospiti nelle residenze del Trentino e le loro famiglie. In tanti infatti hanno voluto ricordare gli anziani che non ci sono più, portati via dal Covid, ma allo stesso tempo guardare con speranza ed ottimismo al futuro.

L'iniziativa, voluta dall'Upipa (Unione provinciale istituzioni per l'assistenza), era rivolta a tutte le Aziende pubbliche di servizi alla persona del Trentino per celebrare simbolicamente la ripartenza nel 2021 delle strutture della provincia. Dopo mesi di chiusure e rinunce, con i familiari spesso costretti a limitarsi alle videochiamate per parlare con i propri cari, ora finalmente è possibile tornare a frequentare le strutture.

L'Apsp San Bartolomeo a Trento

Come nella Apsp San Bartolomeo a Trento, dove l'arcivescovo della diocesi Lauro Tisi ha celebrato la messa con gli ospiti della residenza, insieme alla presidente di Upipa Michela Chiogna, l'assessore comunale al bilancio Mariachiara Franzoia e quello provinciale alla salute Stefania Segnana.

“La riapertura ai parenti - sottolinea Segnana in una nota dell'ente - è sicuramente stata la scelta più giusta e più bella, stante la situazione dei contagi e il grande sforzo per la vaccinazione effettuato all’interno delle strutture. Ringraziamo le Rsa e le Apsp per l’adesione alla campagna. Allo stesso tempo, ricordiamo coloro che ci hanno lasciato, non solo per il Covid. Voglio inoltre includere un ringraziamento a tutti i familiari che hanno dovuto sopportare il distacco dai propri cari a causa della pandemia e che hanno compreso la gravità del momento e tutti gli operatori che lavorano all’interno delle strutture”.

La situazione attuale nelle Rsa trentine, conclude l’assessore, è positiva e non ci sono state situazioni di particolare attenzione: “L’importante è continuare sempre a mantenere un grande impegno nelle misure anti-contagio, il rispetto delle norme di igiene e l’uso dei dispositivi dove è previsto”.

La Comunità di Arco

Stesso copione anche presso la Fondazione Comunità di Arco, con la messa celebrata sabato mattina dal parroco di Arco don Francesco Scarin.

Per l’amministrazione comunale di Arco hanno preso parte sindaco Alessandro Betta e gli assessori Gabriele Andreasi e Guido Trebo, per i vigili del fuco il comandante Stefano Bonamico, per i carabinieri il comandante della stazione di Arco, il luogotenente Mirko Sollecito, per il Gruppo Alpini una rappresentanza con il capogruppo Carlo Zanoni, per la Fondazione Comunità di Arco il presidente Paolo Mattei e la vicepresidente Imelda Menghini con lo staff della rsa guidato dalla direttrice Laura Pollini.

"Il significato di questa messa - ha spiegato il presidente Mattei - sta nel fatto che da pochi giorni finalmente ci è permesso di aprire i cancelli alle visite, non più nella forma insopportabile col plexiglas, che però era necessaria. Quindi una giornata che vuol dire: ringraziamo il Signore perché possiamo riprendere a fare comunità, socializzare, incontrare chi ci vuole bene, riabbracciarci. È un momento che vuole combinare una preghiera e un ricordo per chi abbiamo perso in quel maledetto 2020, con il futuro e con la prospettiva di una nuova vita e di una nuova apertura, sperando che continui così e vada sempre meglio".

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