Emergenza Rsa, dopo il taglio all'organico salta anche il bonus covid

Dopo la nota datata 4 luglio del dipartimento provinciale Salute e politica sociali con cui si autorizza la riduzione dei criteri per il calcolo della pianta organica nelle Rsa trentine, nella manovra di assestamento arriva "l'ennesima mazzata" per il personale delle Rsa. Il bonus covid - ovvero l'indennità accessoria dovuta al prolungarsi della pandemia - per gli operatori sanitari e assistenziali non verrà prorogato.

A denunciarlo è il consigliere provinciale di minoranza Paolo Zanella (Futura). A colpire è soprattutto il fatto che la manovra di assestamento estende il bonus al personale dell'Apss e al personale tecnico del 118, ma non a quello delle Rsa. "Come se nelle Rsa non si fossero gestiti focolai e non fosse continuato il lavoro di riorganizzazione a fini preventivi e di contenimento delle infezioni", contesta Zanella.

"Se si vogliono smantellare le Rsa - prosegue il consigliere - mandando in burnout il personale, demotivandolo e favorendone il licenziamento, la strada è quella giusta. In questo momento di carenza di personale in un contesto tanto difficile e delicato, visto l'utenza di cui si occupa, forse si dovrebbe riconoscere l'operato di chi lavora in Rsa cercando soluzioni condivise, anche con riconoscimenti economici maggiori di chi oggi è in Apss. A meno che il progetto non sia anche qui quello di spingere verso la completa privatizzazione delle Rsa". 

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Sulla questione dell'organico Zanella parla inoltre di una decisione che "ci riporta indietro nel tempo a quando l'infermiere non era presente di notte in Rsa, ma solo reperibile. Di fatto i residenti in carico a ciascun infermiere per turno diurno aumentamo anche fino a 70, rendendo esponenzialmente più rischiose le cure per gli ospiti e per i professionisti. Alla faccia della sicurezza e della qualità delle cure".