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Solidarietà / Rovereto

Rovereto attiva un ponte con Zabrze per portare gli aiuti in Ucraina

Servono medicinali, kit di primo soccorso e attrezzature mediche, ma anche guanti da lavoro, torce, generatori di corrente

“Come possiamo contribuire e aiutarvi?”. A parlare è il sindaco di Rovereto Francesco Valduga. All'altro capo del telefono c'è Malgorzata Manka-Szulik, prima cittadina di Zabrze, città polacca gemellata con la città della quercia, a poche centinaia di chilometri dal confine, a sua volta gemellata con la città ucraina di Rivne.

Organizzato in poche ore grazie al rapporto consolidato che esiste tra Rovereto e Zabrze, il videocollegamento ha coinvolto tutta la Giunta roveretana. L'obiettivo è portare aiuti concreti laddove vi è più necessità. “L’impegno di Zabrze in questo momento, così vicina al confine ucraino, ci permette di portare le cose che rispondono davvero alle esigenze della popolazione e di avere la certezza della destinazione”, spiega Valduga.

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“In questo momento - ha detto Malgorzata Manka-Szulik - stiamo analizzando la situazione e siamo in contatto con Oleksandr Tretyak, sindaco di Rivne. Abbiamo avuto modo di inviare un primo tir carico di medicinali e ora abbiamo ricevuto una lista delle cose che possono servire loro in questo momento”. Valduga ha comunicato la disponibilità dei vigili del fuoco volontari a portare di persona fino in Polonia quanto di utile verrà richiesto, affinché il materliale possa da lì varcare il confine.

La sindaca ha accolto molto volentieri questa disponibilità e ha immediatamente girato la lista ricevuta dal sindaco di Ryvne. Servono soprattutto medicinali, kit di primo soccorso e attrezzature mediche, ma anche guanti da lavoro, torce, generatori di corrente.

“Già prima della guerra - ha raccontato Manka-Szulik - mi ero sentita con il collega ucraino e, seppur tranquillo, si respirava l’aria dell’imminente conflitto. Ora più che mai sentiamo quanto sia importante la pace per la nostra casa comune europea di cui l’Ucraina vorrebbe essere parte. Vi sono già oltre un milione di profughi in Polonia - ha detto - e un centinaio nella sola Zabrze". Proprio sul fronte profughi, il sindaco Valduga e l'assessore al Benessere e alla promozione sociale Mauro Previdi hanno dato la disponibilità ad accogliere i profughi. 

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“Al momento vi sono circa una cinquantina di posti già disponibili, ma possiamo aumentarli se vi fosse l’esigenza”, ha detto Previdi, al quale il sindaco ha dato mandato di seguire anche quali e quanti medicinali occorrono. La sindaca di Zabrze ha detto che si farà carico di informare i profughi presenti al centro di accoglienza della sua città della possibilità di venire in Italia e potrebbe usare il trasporto da loro organizzato per poi riportare indietro aiuti per la popolazione.

Oltre ai medicinali, raccolti presso le farmacie comunali, saranno inviati anche beni alimentari a lunga conservazione. Tutto il coordinamento degli aiuti umanitari è in capo al servizio Politiche sociali del Comune. La raccolta avviene con le associazioni del territorio presso Trentino sviluppo e nel capannone in zona industriale messo a disposizione da Marzadro all'associazione Spagnolli.

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“La nostra amicizia - ha concluso la sindaca di Zabrze - può davvero fare bene anche agli amici di Rivne e creare un ponte tra le nostre realtà”. “Il senso del gemellaggio - ha risposto Valduga - non è solo quello degli scambi e degli incontri, ma anche poter costruire dal basso percorsi di pace”.

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