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Venerdì, 19 Aprile 2024
Beni culturali / Rovereto

Il Museo di Scienze è ancora più bello: nuove sale aprono al pubblico

Al Museo di Scienze e Archeologia di Rovereto aperte due nuove sale. Poi toccherà a quella sui dinosauri

La Pasqua porta un’importante novità al Museo di Scienze e Archeologia di Rovereto dove da venerdì 7 aprile sarà possibile visitare le nuove sale dedicate alla botanica e alla mineralogia, senza dimenticare poi lo spazio immersivo sui paesaggi del Trentino e delle Alpi.

Negli spazi dedicati alla botanica sarà possibile approfondire tutti gli aspetti dedicati alla flora autoctona, con un focus specifico sulla ricchezza vegetale che offre un posto come il Monte Baldo e con uno sguardo attento agli effetti del cambiamento climatico sul territorio. Per i più curiosi, decisamente da non perdere l’area dedicata alla dendrocronologia, la scienza che studia gli anelli di accrescimento degli alberi, ovvero il metodo più noto per conoscerne l’età. Per quanto riguarda l’area della geologia e della mineralogia, da non perdere l’ampia esposizione di esemplari che raccontano la geodiversità del territorio.

Uno scatto dalla sala dedicata alla dendrocronologia

Così Alessandra Cattoi, direttrice della Fondazione Museo Civico: “Le nuove sale riflettono gli ambiti di ricerca del museo e il valore delle collezioni raccolte in più di 170 anni di vita. Ma per farlo abbiamo modificato radicalmente l'approccio e le modalità di fruizione. Abbiamo dato grande attenzione all’accessibilità, all’inclusione, alla sostenibilità, così come all’abbattimento delle barriere non solo fisiche ma cognitive per rendere più semplice l’accesso ai luoghi di visita a tutte le persone. Alcuni dettagli rimangono volutamente da completare perché contiamo sui commenti e suggerimenti dei visitatori in un percorso che ci piace pensare di partecipazione”.

Queste sale, però, non rappresentano l’unica novità del museo roveretano. Nei prossimi mesi, infatti, arriverà la sezione dedicata alla paleontologia e in particolare al sito delle orme dei dinosauri dei Lavini di Marco, poi toccherà alle collezioni di zoologia e archeologia.

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