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Rientro in classe, la giunta compatta: "Garantire la scuola in presenza per tutti"

Sia il presidente Fugatti che l'assessore Bisesti vorrebbero evitare la dad

Come ormai da quasi due anni a questa parte, man mano che si avvicina il ritorno in classe tornano puntuali i dubbi e i punti di domanda. Scuola in presenza o scuola a distanza? La decisione è sul tavolo del governo, ma il parere della giunta provinciale trentina è netto: "È dovere delle istituzioni garantire la scuola in presenza per tutti" dice l'assessore provinciale all'istruzione Mirko Bisesti.

Tra i governatori contrari al rientro in aula a partire dal 7 gennaio, quello più scettico pare il presidente della Campania Vincenzo De Luca, che aveva chiesto di posticipare il ritorno a scuola di un mese, non prima di aver messo a punto una importante campagna di screening e vaccinazione sugli studenti. Ipotesi che però non piace all'assessore Bisesti: "Dopo 2 anni di pandemia, sentir riproporre da più parti le stesse misure di marzo 2020 è surreale. Il Trentino si è distinto per aver garantito più di tutti, in sicurezza, la scuola in presenza in questi 2 anni. Continuiamo in autonomia sulla nostra strada".

Al momento dunque non sono previste sorprese: a partire da venerdì 7 gennaio gli studenti trentini sono attesi in classe. Ciò non toglie che i problemi restino sul tavolo, con due questioni su tutte: la dad per i non vaccinati e l'obbligo di super green pass per i mezzi pubblici a partire dal 10 gennaio. Se sul primo caso si attende la decisione del governo (ma lo stesso Bisesti si è più volte detto contrario a questa opzione), sulla seconda già da tempo la provincia aveva chiesto una deroga per gli studenti.

Sulla stessa linea anche il presidente della provincia Maurizio Fugatti: "La Dad ha già dimostrato di non aiutare i nostri ragazzi, ma di penalizzarli e acutizzare il disagio sociale che stanno vivendo dall’inizio di questa pandemia" scrive il presidente. E sulle decisioni attese da Palazzo Chigi taglia corto: "Mi auguro che il Governo non prenda in considerazione questa scelta perché nuocerebbe solo agli studenti e alle loro famiglie".

Contro la Dad "se non assolutamente necessario" si schiera in gran parte anche il mondo della scuola. In una lettera all'assesore Bisesti e al presidente Fugatti, la Uil Scuola torna però a chiedere delle misure che consentano di andare regolarmente a scuola senza però penalizzare l'operato di dirigenti scolastici, docenti e personale Ata. Tra le richieste, quella di uno screening generalizzato per avere dati certi sulla situazione delle classi in quarantena, la distribuzione sistematica di mascherine Ffp2 per tutto il personale scolastico, e la garanzia di verifica dell'obbligo vaccinale, della sospensione dei docenti non in regola e delle loro sostituzioni.

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