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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lasciano l'Inghiliterra per l'Università Trento: il rientro di due professoresse di matematica

Tra le ragioni del rientro ci sono anche le preoccupazioni sulla Brexit, ecco chi sono le due nuove docenti del Dipartimento di Matematica di Povo

Dal Regno Unito a Trento, complice la Brexit. Dopo tante storie di "fuga di cervelli" dall'Italia quella di Veronica Vinciotti ed Elisa Postinghel è invece la storia di un rientro. Professoressa di statistica alla Brunel University London, la prima,  e ricercatrice senior di geometria ed algebra alla Loughborough University, la seconda, le due matematiche hanno scelto di trsferirsi dalle due università inglesi al Dipartimento di Matematica di Trento.

Tre i motivi che le hanno spinte al rientro nel Paese d'origine: l'eccellenza della ricerca a Trento, ma anche politiche di equità più favorevoli alla carriera accademica (entrambe hanno figli), e dulcis in fundo le preoccupazioni sui rapporti internazionali del Regno Unito dopo la Brexit. «Abbiamo salutato la nostra Londra, con qualche lacrima dopo 22 anni, ma felici di cominciare la nostra nuova avventura a Trento» racconta Veronica Vinciotti, 44 anni, di Gubbio, laurea a Perugia. Viveva a Londra dai tempi del suo dottorato di ricerca.

Descrive il cambiamento di scenario prodotto dalla Brexit, che sta facendo sentire i propri effetti sul mondo universitario e delle professioni. «Io stessa – ricorda – ero arrivata nel Regno Unito grazie al progetto Erasmus nel 1998, da cui poi era nata l'opportunità del dottorato e di lì l'avvio della mia carriera accademica in un ambiente stimolante, sul quale la Brexit ha avuto e avrà un impatto negativo». Da non trascurare, infine, la qualità della vita: «Il Trentino-Alto Adige offre servizi pubblici di qualità elevata, oltre ad essere da anni, con la sua bellezza naturalistica, la terra delle mie vacanze estive e invernali».

Elisa Postinghel, 39 anni, nata a Rovereto, laurea e laurea magistrale a Trento, dottorato di ricerca a Roma Tre, era approdata nel Regno Unito nel 2016 dopo esperienze in Norvegia, Polonia e Belgio. Osserva: «Il Regno Unito, dove mobilità lavorativa e studentesca erano garantite più che nel resto dell’Unione europea, sta subendo un'inversione di tendenza a causa della Brexit. A ciò si aggiunge l’impatto economico della pandemia che ha visto molte università inglesi dover bloccare le assunzioni e altre importanti voci di spesa. L’Italia, allo stesso tempo, sta investendo nel cosiddetto “rientro dei cervelli” grazie al quale centri di eccellenza come il dipartimento di Matematica dell’Università di Trento riescono ad attrarre ricercatori e docenti dal Regno Unito e da altri paesi stranieri».

Accanto alle due docenti tornate dal Regno Unito, c’è un altro rientro in Italia: quello di Eleonora Anna Romano, 32 anni, di Erice, laurea e laurea magistrale a Palermo, dottorato a Torino. Da settembre sposterà, almeno per un anno, i suoi studi sulla geometria algebrica dalla Polonia all’Italia. L’Università di Varsavia, dov’era arrivata nel 2017, è uno dei più importanti centri al mondo per la geometria birazionale. La ricercatrice siciliana può rientrare per un periodo in Italia perché è risultata vincitrice, tra 30 candidature, dell’assegno promosso dall’associazione “Amici di Claudio Demattè”, con il quale per la prima volta nel ricordo dell’economista trentino viene finanziato un periodo di ricerca al Dipartimento di Matematica dell’Università di Trento. 

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