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Sabato, 20 Aprile 2024
Agricoltura

Al via in Trentino la Rete agricola contro il caporalato

È stata costituita oggi la sezione provinciale della Rete nazionale per il lavoro agricolo di qualità. Obiettivo: prevenire da un lato il caporalato e lo sfruttamento lavorativo e valorizzare dall’altro le aziende virtuose

È stata costituita questa mattina presso l'Inps di Trento la sezione territoriale della Rete nazionale del lavoro agricolo di qualità. Obiettivo: prevenire da un lato il caporalato e lo sfruttamento lavorativo e valorizzare dall’altro le aziende virtuose.

L'organismo è stato previsto dalla legge sul caporalato (la 199 del 2016) e dalla contrattazione collettiva nazionale e provinciale per gli operai agricoli e florovivaisti. Assieme all'Inps, la sezione territoriale vede la partecipazione delle categorie sindacali Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e delle associazioni datoriali di settore, Cia, Confagricoltura e Coldiretti. Ne fanno parte infine il commissariato del governo, l'Inail, la Provincia di Trento, la ragioneria territoriale dello Stato e la Federazione trentina della cooperazione.

"Il Trentino non è immune dallo sfruttamento lavorativo"

"Purtroppo nemmeno il Trentino è immune da zone grigie in cui i diritti dei lavoratori non sono rispettati e la manodopera viene sfruttata – commentano Elisa Cattani e Katia Negri, segretarie provinciali di Flai Cgil e Fai Cisl, con Fulvio Giaimo della Uila Uil –. Le indagini delle forze dell'ordine, anche negli ultimi anni, hanno fatto emergere diversi casi. Per contrastare questo fenomeno è indispensabile agire facendo fronte comune con imprese, lavoratori e istituzioni, favorendo l'emersione del lavoro nero e valorizzando le aziende oneste che insieme ai lavoratori pagano un prezzo altissimo a causa di chi mette in atto comportamenti illegali".

La sezione provinciale è nata in seguito a un lungo lavoro di confronto tra le parti e con lo scopo di prevenire e scoraggiare fenomeni di sfruttamento e caporalato sul territorio. In particolare, promuoverà la prevenzione del lavoro sommerso e il contrasto all'evasione contributiva e si impegnerà per facilitare e vigilare sul corretto incontro tra domanda e offerta.

Tra le varie azioni di cui la sezione locale della rete potrebbe occuparsi ci sono anche l'organizzazione e la gestione della manodopera stagionale e l'assistenza ai lavoratori stranieri. "Sono temi quanto mai prioritari: sono sempre le persone più fragili e bisognose che finiscono nella rete dello sfruttamento – spiegano i sindacalisti –. Per questo è importante il lavoro che la rete potrà fare per favorire l'occupazione agricola di qualità. Come categorie sindacali di settore siamo intenzionate a dare il massimo impegno affinché la sezione provinciale funzioni nel migliore dei modi, promuovendo un sistema virtuoso e contribuendo così a fare da argine alla diffusione di sistemi di sfruttamento e caporalato nell'agricoltura (e non solo) locale".

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