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Mafia in Trentino, Fugatti: "Le parole di Morra danneggiano tutta la comunità"

Il presidente della Pat annuncia azioni legali per difendersi dall'affermazione del presidente della Commissione antimafia

“L’affermazione del senatore Nicola Morra espressa nei confronti del presidente della Provincia danneggia l’ente che rappresento e tutta la comunità trentina, da sempre impegnata nel contrasto ai fenomeni criminali. Per questo ho intenzione di tutelare l’ente che rappresento in tutte le sedi opportune e di esprimere formalmente il mio profondo rammarico alle più alte cariche dello Stato”. Così Maurizio Fugatti dopo le parole usate dal presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra al termine della due giorni di audizioni in Trentino-Alto Adige.

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La dichiarazione incriminata è la seguente, ed è stata pronunciata martedì 10 maggio al termine delle audizioni in conferenza stampa: “A precisa domanda (Fugatti, ndr) ha affermato di non aver avuto il minimo sentore di ciò che stava accadendo. Ci si deve domandare se è difetto di intelligenza o altro”.

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Già nella mattinata di ieri, l’affermazione di Morra aveva tenuto banco in Consiglio comunale bloccando i lavori dell’aula. Dalle dichiarazioni al limite del razzismo del consigliere leghista Alessandro Savoi sulla mafia portata al nord da siciliani e calabresi all’indignazione del vicepresidente vicario del Consiglio regionale Roberto Paccher, fino al centrosinistra: la condanna dell’aula - fatta eccezione per l’intervento del consigliere del movimento cinquestelle Alex Marini - è stata unanime.

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“Tale intervento, al momento ancora non smentito o quantomeno rettificato, e le modalità con cui è stato manifestato esulano dall’ambito della critica politica e dall’alveo delle funzioni attinenti al mandato del senatore Morra - ha affermato ieri sera Fugatti al termine dei lavori dell’aula -. La mia figura è lontana da qualsiasi tipo di condizionamento o collusione, anche di tipo mafioso e l’affermazione colpisce la mia dignità e reputazione”. Per Fugatti, la costituzione di parte civile della Provincia nel processo Perfido in corso a Trento per le infiltrazioni della ’ndrangheta nel settore del porfido in val di Cembra, nonché la certificazione Iso 37001 per la prevenzione della corruzione ottenuta dalla Pat, dimostrerebbero lo “sforzo dell’amministrazione provinciale per garantire un’amministrazione di qualità, che rispetta standard più elevati rispetto a quelli richiesti dall’ordinamento e che ha l’obiettivo di porsi a presidio dell’integrità del territorio rispetto a fenomeni criminali”.

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“Il presidente Fugatti aveva la possibilità di dare il senso che lo storico approdo della Lega al potere in Trentino segnasse un cambio di rotta. Invece alle interrogazioni non si risponde, l’osservatorio sulla mafia non viene istituito e, all’indomani della missione, con sconcerto vediamo le stesse minimizzazioni già sentite dalla Lega in Lombardia e Veneto”, ha replicato a sua volta il senatore M5s Giovanni Endrizzi, tra i membri della Commissione antimafia in visita in Trentino. Ribadendo, come già affermato da Morra, che i primi segnali della presenza della mafia c’erano già negli anni Ottanta, Endrizzi ha ricordato come “in Consiglio Provinciale vi sono stati casi di conflitto di interesse marchiani e ormai noti, leggi a vantaggio dei cavatori adottate con solerzia, e invece nessuna tutela dei lavoratori. E chi chiedeva di vedere i pagamenti delle buste paga ha trovato porte inchiavardate”.

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