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Martedì, 16 Aprile 2024
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Stretta di Natale: cosa ci sarà nel decreto dell'antivigilia

Nuove restrizioni anti-Covid in arrivo per le festività: tutte le possibili misure (dalle mascherine al Green pass ridotto) e quelle che invece sono da escludere (tamponi per cinema e ristoranti)

Manca poco ormai, questione di ore e le nuove restrizioni anti-Covid pensate per le festività, dovrebbero essere divulgate. Governatori e sindaci hanno già iniziato dal giorno dell'Immacolata a firmare nuove ordinanze. In centro storico a Trento la mascherina è infatti obbligatoria all'aperto già da qualche settimana per un provvedimento del sindaco Franco Ianeselli, mentre il presidente della Pat, Maurizio Fugatti, ha firmato l'ordinanza che dal 17 dicembre obbliga l'esibizione del super Green pass anche al banco nei locali al chiuso. Ordinanze e provvedimenti che cercano di contrastare la diffusione del virus e della variante Omicron. "C'è ancora da lavorare ed essere attenti" e per questo "passeremo in rassegna eventuali provvedimenti". Il presidente del Consiglio Mario Draghi conferma che il governo varerà un nuovo pacchetto di misure all'antivigilia di Natale.​ "Nulla è ancora deciso" ribadisce il premier, anche se le ipotesi sul tavolo sono diverse: dall'ulteriore riduzione della durata del Green pass da nove a sei mesi al tampone anche per i vaccinati che vogliono andare in stadi, concerti o discoteche, fino all'obbligo di mascherina all'aperto. Fonti di governo escludono invece sia l'estensione dell'obbligo di vaccino per tutti sia l'utilizzo del Super green pass su bus e metro. "Non prevediamo di cambiare, il Green pass è già una misura robusta" afferma il ministro Enrico Giovannini. Cosa ci sarà davvero nella stretta? Mario Draghi ha fatto capire che non si tornerà indietro: al rientro a gennaio va garantita la scuola in presenza e poi non ci saranno un nuovo lockdown né chiusure generalizzate.

Stretta del 23 dicembre contro Omicron: le possibili misure nel decreto

Quanto sarà rigida la stretta in arrivo, probabilmente tramite decreto del governo, due giorni prima di Natale? Non c'è all'orizzonte l'obbligo vaccinale, mentre il governo potrebbe lavorare a un'estensione del Super Green pass, il certificato verde destinato a chi ha fatto l’iniezione o è guarito. Si valuta la possibilità di richiederlo ai dipendenti della pubblica amministrazione e forse anche ai lavoratori degli altri settori, partendo da chi è a contatto con il pubblico (ad esempio gli addetti della ristorazione, secondo Repubblica).

Pressoché sicuro è il taglio del periodo di validità dei Green pass, che sarebbe accorciato a 5-6 mesi (6-7 mesi per il Sole 24 Ore). In tal modo dovrebbero "correre" a fare la terza dose coloro che avevano fatto la seconda fra fine estate e inizio autunno. C'è un "piccolo problema", non abbastanza esplorato fino a oggi. Già adesso chi prova a prenotare la terza dose riceve appuntamento dopo settimane, a volte dopo un mese o più. Se in tanti si troveranno con il Green pass scaduto da un giorno all'altro, o con un preavviso minimo, i centri vaccinali non riuscirebbero forse a reggere il ritmo. Per 15 milioni di italiani il certificato verde con la nuova durata scadrebbe già a gennaio. La possibile estensione immediata del Green pass a negozi e mezzi di trasporto non è un'opzione sul tavolo: "Ogni restrizione ulteriore che spinga alla vaccinazione ha senso, ma si tratta sempre di surrogati dell'obbligo: tanto varrebbe imporre quello" dice alla Stampa il professor Matteo Bassetti.

Il governo aspetta i dati dell’ultimo sequenziamento che riveleranno la velocità di diffusione della variante Omicron: anche qui si naviga a vista. Quanto è diffusa Omicron in Italia? La variante si sta rapidamente affermando ma il sistema sanitario non è sempre (eufemismo) in grado di intercettarla. Le stime più caute dicono che il suo peso sul totale dei positivi è dieci volte superiore a quello di appena due settimane fa. Rappresenterebbe infatti una percentuale compresa tra il 2,5 e il 3% contro lo 0,2-0,3% del 6 dicembre. Ma qualcuno, al ministero e all’Istituto superiore di sanità, ritiene, proprio osservando l’andamento della curva epidemica, che sia già al 10%. In tutte le Regioni i laboratori stanno iniziando a trovare la variante. In una piccola realtà come l’Abruzzo ci sono 12 casi sospetti. I dati potrebbero essere sottostimati (qualcuno suggerisce di evitare i condizionali).

Non ci sarà nella stretta l'obbligo di tamponi per tutti per andare al cinema o al ristorante. D'altra parte chi sarebbe disposto a spendere oltre agli 8 euro o più del cinema una cifra magari superiore per il solo tampone? Si ragiona invece realisticamente sull’opportunità di stabilire l’obbligo dei tamponi per chi partecipa a grandi eventi: questa sì un'opzione credibile nella stretta dell'antivigilia. Giovedì i leader di maggioranza cercheranno di trovare una quadra avendo più chiara l'evoluzione della pandemia. Ma la strada dei tamponi obbligatori trova contrari praticamente tutti i partiti, dal M5s alla Lega: "Alzare il numero di test giornalieri significa aumentare anche le code per farli, mettendo così fuori gioco cinema, teatri, stadi, discoteche e magari anche i ristoranti", nota la Stampa: "Anche gli esperti sono divisi sul punto, perché se il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, non ha esitato a uscire per primo allo scoperto sostenendo il tampone ai vaccinati per i grandi eventi, altri suoi colleghi ritengono che così si disincentivi chi deve fare il passo avanti per vaccinarsi".

Sicuramente ci sarà nella stretta dell'antivigilia l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto, anche in zona bianca: si tratta di ratificare a livello nazionale analoghe iniziative amministrative prese sui territori dai sindaci. Ma anche qui, attenzione: la mascherina è già obbligatoria all'aperto per le Regioni in zona gialla (13 milioni di italiani, destinati a diventare molti di più il 27 dicembre) e anche in zona bianca è obbligatoria la mascherina all'aperto nella situazioni a rischio assembramento. 

E' cosa fatta quasi ovunque a livello locale il divieto di feste di piazza e manifestazioni nei giorni delle feste: ci sono ordinanze a livello locale e forse il decreto di giovedì potrebbe contenere una norma che sintetizzi i provvedimenti di Comuni e Regioni.  Dalla Lombardia alla Sicilia, governatori e amministratori locali stanno firmando ordinanze per evitare assembramenti estendendo a tutto il territorio le restrizioni già in vigore lungo le strade dello shopping.

Nel Lazio nell’ordinanza del presidente Nicola Zingaretti, che entrerà in vigore il 23 dicembre e durerà un mese, sarà raccomandato l’uso delle protezioni di tipo Ffp2 sui mezzi pubblici.

Fonte: Today

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