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Referti in ritardo e vaccinazioni a chilometri di distanza, la rabbia degli utenti

Tante le segnalazioni di chi vuole vaccinarsi ma non trova posto o lo trova dopo settimane. E c'è chi attende l'esito di un molecolare da giorni

Che il sistema sia sotto pressione non è certo una novità. Già in occasione della maratona vaccinale di inizio dicembre il sistema delle prenotazioni online dell'Apss aveva dato appuntamenti non sempre idonei. Da un certo punto di vista è anche comprensible (oltre che prevedibile dati i bollettini degli ultimi giorni), visto il numero di persone che si sono prenotate contemporaneamente. Il cup poi è in continuo aggiornamento, così come lo sono le fasce della popolazione soggette alla vaccinazione anti covid.

Il punto però è che spesso prenotare un vaccino o un tampone molecolare (quest'ultimo fondamentale per ottenere la fine dell'isolamento in caso di positività o contatto con positivi) diventa una vera e propria odissea, come raccontano tanti cittadini. Anche perché spesso, soprattutto per quanto riguarda i tamponi, dover restare a casa implica rinunciare al lavoro.

In caso di familiari poi, tutti sono costretti alla quarantena. Il sovraccarico dei sistemi dell'Apss pare infatti generare ritardi pesanti. C'è chi racconta di essere in attesa dell'esito del tampone molecolare della figlia da 4 giorni, mentre quello della madre (i tamponi sono stati effettuati nello stesso momento) è arrivato dopo 72 ore. In assenza di un referto che certifichi la negativizzazione diventa ovviamente impossibile stabilire la fine dell'isolamento. 

Altro tema è quello della "logistica" degli hub vaccinali. In un territorio non certo facile dal punto di vista dei collegamenti, poter contare su un vaccino il più vicino possibile alla propria residenza è per forza di cose una scelta vincolante. In questo senso un'iniziativa lodevole è stata quella del camper vaccinale, che ha portato il vaccino nelle valli trentine più lontane dai grandi centri. Peccato però che spesso le prenotazioni costringano a rinunciare all'hub più vicino oppure a perdere del tempo prezioso.

È il caso di chi vorrebbe vaccinarsi a Trento, che spesso viene "dirottato" a Rovereto, Arco, Tione, Cles, Malè. Situazione che purtroppo pesa anche nelle scelte di chi non si è ancora vaccinato. Tante le segnalazioni di residenti nel capoluogo che cercano un appuntamento per la prima dose e riescono ad ottenerlo un mese dopo a decine di chilometri di distanza. C'è chi è più "fortunato" e si accontenta di Rovereto per non perdere qualche giorno (d'altronde meglio fare qualche chilometro in più che aspettare) e chi è costretto ad arrivare a Tione, magari in una giornata lavorativa infrasettimanale, o a temporeggiare e nel frattempo quindi non avere accesso al green pass.

Vero, la vaccinazione è la nostra arma principale per uscire dalla pandemia. Proprio per questo dunque è importante 

867 388 e la risposta è stata: “tutti gli operatori risultano momentaneamente occupati, la preghiamo di riprovare più tardi” (si veda audio allegato) Niente attesa, niente risposta da un operatore, la telefonata si chiude con un lapidario invito a riprovare più tardi, ove sulla base di innumerevoli tentativi il “più tardi” si è risolto in un “mai”. A questo aggiungo che lo stesso soggetto, ma non è il solo, mi riferisce di essersi presentato personalmente al centro vaccinale e di essere stato respinto perché privo di prenotazione.

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